THE GREAT AMERICAN WEST

In questo periodo di lockdown è tempo di programmare i prossimi viaggi. Ecco cinque luoghi da scoprire in South Dakota, North Dakota, Montana e Idaho, fulcro di storici incontri tra gli esploratori Lewis & Clark e le tribù dei Nativi

La lunga spedizione intrapresa da Meriwether Lewis e William Clark  con i loro 45 uomini - Corps of Discovery - attraverso il continente nord americano esplorando il Missouri River in cerca del Passaggio a Nord-Ovest, durò 2 anni e fu colma di sorprendenti scoperte. Dal 1804-1806 i luoghi in parte sono cambiati, ma rimane l'autenticità dei paesaggi e soprattutto la testimonianza del retaggio culturale dei nativi Indiani. L'impresa fu descritta nei diari di viaggio di Lewis e testimonia gli incontri fatti con tribù indiane che si sono dimostrate non solo accoglienti, ma funzionali alla spedizione.

Un viaggio nel tempo e negli spazi del Great American West che oggi risveglia il rapporto tra uomo e natura, tra storia e tribù Sioux. Dal SOUTH DAKOTA con l' incontro con i Teton Sioux - nell'area dell'attuale capitale Pierre. Il primo consiglio si svolse a LILLY PARK dove il Bad River confluisce con il Missouri River, tra l'ombra degli alberi e i prati tagliati. A Pierre si visita il Museum of the South Dakota State Historical Society per ammirare le esposizioni sulla vita dei Lakota ricche di reperti affascinanti iniziando con la storia Lakota della creazione, per proseguire con la narrazione della vita nomade nelle praterie.

In NORTH DAKOTA tra ottobre e novembre 1804 appena a pochi km a sud di Washburn, gli esploratori incontrano i Mandan che continuavano ad apparire lungo le rive del fiume. Il fiume all'epoca si presentava periglioso, con acque basse a banchi di sabbia. Il clima diventava sempre più freddo e nevoso, spingendo alla sosta per il periodo invernale, pertanto si decise di costruire Fort Mandan a circa 22 km a ovest di Washburn, di fronte alla riva di una vasto villaggio Mandan. La ricostruzione di Fort Mandan si trova a circa 3 km dal Lewis & Clark Interpretive Center di Washburn. Qui esploratori fecero l'incontro con il cacciatore di pelli Touissant Charbonneau, adottato quale traduttore. La moglie Sacagawea, giovane fanciulla indiana Lehmi Shoshone si unì alla spedizione e la sua presenza fu pacificante per molte tribù che Lewis e Clark incontrarono durante il viaggio-spedizione.  Con gli Hidatsa mantennero relazioni di buon vicinato. Knife Indian Villages National Historic Sitea Stenton preserva interessanti reperti delle tre comunità Hidatsa e esamina l'intreccio tra la storia e le culture delle tribù Mandan ed Hidatsa, oltre a presentare una ricostruzione splendida in scala reale di un earth-lodge.  

In MONTANA nell'agosto 1805 Lewis e Clark cercavano gli indiani Shoshone poiché avevano necessità di cavalli per attraversare i passi delle montagne Rocciose. Lewis si imbattè in un paio di donne native che stavano raccogliendo foraggio. Ed è in questo frangente che il capitano Lewis guadagnò l'accettazione da parte della tribù, mentre Sacagawea riconobbe nel capo Shoshone il fratello Cameahwait, ed un'amica che riuscì a scappare dal rapimento e ritornare alla tua tribù. Una serie di eventi fortunati fanno sì che il luogo venga poi chiamato Camp Fortunate. Oggi è inondato dal bacino acquifero Clark Canyon Reservoir così che Camp Fortunate ora è sott'acqua, tra la diga Clark Canyon Dam e l'isola in mezzo al lago. La Clark Canyon State Recreation Area con questo lago artificiale creato dall'uomo, consente di raggiungere anche un altro punto d'interesse: il Camp Fortunate Overlook, uno dei luoghi più significativi lungo il Lewis and Clark Trail. Il 18 Agosto 1805 la spedizione lasciò Camp Fortunate e oltrepassò il Lemhi Pass, passo sul confine Montana-Idaho sul divario continentale, ad un'altitudine di 2.247 m. sul livello del mare. Un altro ostacolo da superare fu il passaggio sul fiume Salmon nell'attuale Idaho, a bordo di canoe.

In IDAHO  infine si  ebbe l' incontro con i Nez Perce (Nasi Forati).  Verso la fine di settembre 1805 gli esploratori avevano scoperto il leggendario passaggio a nord-ovest, lo stesso battuto dai nativi Nez Perce seguendo il Lolo Trail. I Nez Perce sapevano della spedizione tramite gli Hidatsa del Knife River e li accolsero, sfamarono, condivisero con loro saggezza ed esperienza. Non avevano mai visto un uomo bianco. Questo legame tra i Nez Perce e gli americani durò per i successivi 50 anni.  L'avventura esplorativa è assicurata al Nez Perce National Historical Park, situato nell'aspro magnifico territorio dei Nez Perce che s'estende in 31mila kmq nel nord dell'Idaho. In questo Parco Storico Nazionale dedicato ad una tribù Indiana (l'unico negli Stati Uniti!) s'ammira la stessa terra descritta da Lewis e Clark oltre un secolo e mezzo fa. Il parco conta molti siti dentro la riserva indiana storica, Nez Perce Indian Reservation.

Per ulteriori approfondimenti sulla spedizione di Lewis & Clark tra Idaho, Montana, North & South Dakota visitare il sito GreatAmericanWest.it

https://greatamericanwest.it/

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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