SUDAFRICA IL 27 APRILE È IL FREEDOM DAY

Lunedì 27 aprile in Sudafrica si festeggia il Freedom Day, l’annuale ricorrenza che commemora l'anniversario delle prime elezioni non razziali e democratiche del Paese tenutesi il 27 aprile del 1994, evento simbolico che pose fine al regime dell'Apartheid.

Le elezioni, vinte dal partito ANC, portarono alla presidenza Nelson Mandela, che diventò il primo presidente nero del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Da sempre emblema della volontà di raggiungere la pace nel mondo, a Mandela venne attribuito il Premio Nobel per la Pace nel 1993. Ancora oggi è ricordato come uno dei più influenti fautori della lotta per la libertà: la sua memoria vive nella mente delle persone ed è resa immortale grazie a statue, musei, mostre e monumenti in tutto il Paese (e nel mondo), come la Long Walk Freedom Statue a Paarl e quella a Pretoria, il Mandela Museum a Mthatha, la sua casa a Soweto, il Robben Island Museum e tutte le strade, piazze ed edifici a lui dedicati.

Il Freedom Day è una celebrazione di primaria importanza, non solo per i sudafricani ma in tutto il mondo.

Per questo motivo, South African Tourism invita tutti a festeggiarlo da casa: grazie a una selezione di 5 attività di vario tipo, chiunque potrà immergersi nell’atmosfera di questo giorno di festa.

1. Ripercorrere la vita di Mandela attraverso due film. Per saperne di più sulla storia recente del Sudafrica, così come sulla vita e l’impegno di Nelson Mandela può scegliere tra due film moderni e acclamati dalla critica: il primo, disponibile su Infinity TV, è Mandela - La lunga strada verso la libertà, un film del 2013 con Idris Elba basato sull’omonima autobiografia di Mandela che ne ripercorre i passi fin dalla gioventù; il secondo è il più conosciuto Invictus, disponibile su Netflix: diretto da Clint Eastwood, questo film racconta la storia ispiratrice e autentica di come Nelson Mandela (Morgan Freeman) unì le forze con il capitano della squadra di rugby sudafricana, Francois Pienaar (Matt Damon), per dimostrare come lo sport possa unire il paese, dando così vita alla “Rainbow Nation”.

2. Ascoltare la vera musica sudafricana. La musica riveste sempre un ruolo importante nelle celebrazioni, e anche a casa rende la festa più viva. Per ricreare l’atmosfera sudafricana, l’Ente del Turismo consiglia Hugh Masekela, uno dei più geniali musicisti e trombettisti jazz del XX secolo: in particolare, la sua Thuma Mina (Send me) contiene un profondo messaggio di impegno, altruismo e sostegno nei confronti del Paese e delle persone più bisognose. Un'altra iconica cantante sudafricana è stata Miriam Makeba: conosciuta anche come "Mama Afrika", la cantante jazz e attivista nata a Johannesburg e morta in Italia, a Castel Volturno, è diventata popolare grazie alla sua Pata Pata, che ha scalato le classifiche musicali di tutto il mondo. Infine, per avere una panoramica generale delle sonorità e delle voci sudafricane, online si possono trovare molte playlist: ad esempio, “South African classics” su Spotify include i 100 migliori successi sudafricani di tutti i tempi.

3. Leggere un libro di un autore sudafricano classico o moderno. A volte la storia può essere noiosa, ma con i libri giusti può diventare incredibilmente piacevole. Per conoscere meglio il Sudafrica e la lotta contro l'Apartheid, ci sono due autori che possono guidare il lettore in un accattivante viaggio narrativo: Nadine Gordimer, scrittrice e attivista politica sudafricana insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1991, e Trevor Noah, un comico e conduttore televisivo sudafricano giovane ma di grande successo. Tra i capolavori di Gordimer si ricordano La figlia di Burger e Luglio, mentre Trevor Noah è particolarmente famoso per Nato fuori legge. Storia di un’infanzia sudafricana, una commedia autobiografica che racconta, dal punto di vista di un ragazzo, com’è stato crescere durante l'Apartheid.

4. Cucinare un piatto tradizionale. La gastronomia sudafricana rispecchia il carattere della nazione arcobaleno: la fusione di culture e prodotti diversi che hanno dato vita un’ampia gamma di ricette tradizionali saporite, colorate e facilmente replicabili a casa. La primavera e primi caldi invitano a stare all'aperto e, perché no, a fare un barbecue: per replicare il vero braai sudafricano il segreto è grigliare diversi cibi (che i sudafricani li mettono direttamente sul fuoco), come carne, formaggio e verdure, e - cosa più importante - creare la giusta atmosfera, aggiungendo per esempio un po’ di musica e qualche sport da praticare in casa. In alternativa, cucinare un bobotie può essere una buona idea: per preparare questo gustoso piatto a base di carne e frutta secca si può seguire la video-ricetta dello chef Dumi utilizzando però un forno normale.

5. Gustare un vino sudafricano. La storia del vino sudafricano storia risale al 1659, quando Jan van Riebeeck, precursore della tradizione vinicola in Sudafrica, produsse a Cape Town la prima bottiglia. I vini sudafricani sono moltissimi e solitamente durante il Freedom Day è usanza aprire le eccellenze o una bottiglia particolare: per esempio, non tutti sanno che il vino preferito da Mandela era il "Vin de Constance", un vino dolce da dessert, particolarmente apprezzato anche da Charles Dickens e Jane Austen. Un'altra cantina da scoprire è House of Mandela, le cui bottiglie sono dedicate alla storia e alla cultura sudafricana, oppure, per i più coraggiosi, Rupert & Rothschild realizza un eccezionale blend di rossi.
 
Buon Freedom Day!

www.southafrica.net

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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