Streetfood al centro di Padova.
SI- Streetalian Food, un locale per tutti i gusti, in nome della qualità italiana.
Il locale è fatto per essere “incrociato” e non per sbaglio, nella centralissima via Dante a Padova. Si trova proprio in un angolo di passaggio e pur essendo sulla strada dei più mantiene una sorta di riserbo (aristocratico?) per un nuovo modo di concepire e proporre lo street food. Un modo che è tutto meno che banale. La concezione stessa dello spazio è raccolta e richiama una trentina di posti a sedere, con una piccola estensione nel plateatico sotto i portici.
Il bello di tutto questo nuovo concept – ideato da Gianni e Carlo Celentano (Jolly Pubblicità e Clear Channel) e spiegato amabilmente dall’anfitrione della presentazione alla stampa, Alessandro Mazzone – è che il cliente non solo trova un menu di ricercatezze regionali, ma le può gustare in più modi diversi: come piatto principale, a porzione intera, oppure sotto forma di assaggini, i famosi cicchetti dei bàcari veneziani, percorrendo in lungo e in largo tutta la Penisola.
Ma la vera sorpresa consiste nel fatto che per ogni materia prima, vini compresi, c‘è un lavoro di studio e di ricerca da grande ristorante. E qui si svela la natura “aristocratica” di questo luogo del buon cibo che non disdegna la cucina dei piatti poveri della tradizione italiana, ma la impreziosisce con la cura degli ingredienti, che sono tutti ad altissimo livello. Street food sì, ma in guanti bianchi. Basti assaggiare la tartare di manzo bio della Fattoria alle Origini mantecata con il burro di malga e il tartufo bianco, oppure la pizza “Regina Margherita” lievitata 36 ore condita con il pluripremiato extravergine siciliano Trappitu, o ancora gli gnocchi serviti con sugo d’anitra Bio e il paninetto cn la porchetta Meggiolaro, zucchine in scapece e salsa tonnata. Una sottolineatura particolare è stata fatta poi ai piatti veneti e veneziani, con la presentazione di un morbido e cremoso baccalà mantecato su tortino biancoperla, oppure la sarda in saôr o la classica “oca in onto” quasi goldoniana. Foriera di ricordi d’infanzia, invece, la crema fritta gustata con salse alla frutta, in abbinamento ad un panettone artigianale servito con crema allo zabajone e gelato al fior di latte con essenza alla cannella.
Ad accompagnare il percorso “di strada”, la birra Isaac di Baladin e la Margose, intensa birra pugliese dall’insolito sapore sapido, un accompagnamento ideale per sarda e moscardino. Fra i vini, un allegro e sostenuto Grillo 2016 delle Terre di Shemir, il costruito Valpolicella Classico Monte Saccoccio e l’elegante Pinot nero di Paolo Scavino. Fra i vini dolci invece, si sono distinti il Torcolato Gallio e lo Zibibbo Hibiscus.
“E’ un’idea che nasce con una specifica: gusto e memoria”, spiega Mazzone. “Sì è un piccolo e confortevole locale di circa 100 metri quadri, 30 posti a sedere e un plateatico esterno sotto i portici. Il menu è stato suddiviso per aree d’Italia e non secondo la classica distinzione tra antipasti, primi, secondi e dessert. Il Veneto ad esempio è rappresentato dal baccalà mantecato, mentre la Sicilia parla con le brioche con il gelato, Napoli con la pizza fritta, la Campania con la pasta, interpretata però come street food”.
Peculiarità di questa formula di ristorazione è che numerosi piatti del menu possono essere scelti sia in versione "cicchetto", sia come portata principale. L'idea è quella di accontentare i diversi appetiti dei commensali, consentendo a chi si siede a tavola di poter assaggiare anche più piatti e percorrere un vero giro gastronomico dello Stivale. E se solitamente lo street food è associato al binomio gustoso ma poco dietetico, “Sì” punta ad un target più alto: il salmone è Upstream, marchio di Claudio Cerati, la carne biologica è del'azienda padovana di Fattoria Alle Origini, la pasta di Verrigni e Felicetti, l'olio è il siciliano pluripremiato U'Trappitu di Terre di Shemir. Per ora il locale offre “solo” il servizio di ristorante, ma l’idea si Alessandro Mazzone sarà quella di dedicare una zona alla vendita di questi prodotti di eccellenza e soprattutto in un futuro non troppo lontano di replicare questo format.

Denise Battistin
Sono una giornalista pubblicista e da anni mi occupo di comunicazione (al mio attivo ho anche un attestato di Tecnico Pubblicitario e l'appartenenza a Ferpi Federazione Italiana Relazioni Esterne come socio professionista). Fra gli argomenti che fanno parte della mia esperienza spiccano quelli legati al lifestyle, in particolare l'enogastronomia e la gioielleria.
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