STRANIERI COMPRERANNO PIÙ DI 70 MILIONI DI BOTTIGLIE DI VINO ITALIANO
Anche quest'anno si stima che 62 milioni di turisti stranieri invaderanno il nostro Paese, in testa ci saranno Germania (prima da sempre con circa il 15% del turismo straniero complessivo), Stati Uniti (dai quali ci si attende l'incremento più consistente pari al +5,5% rispetto al 2017), Francia (reduce da un buon +2,5% nel 2017), Regno Unito (anch'esso +2,5% l'anno scorso) e Svizzera (in aumento dal 2015 a oggi del +4,6%) e secondo una ricerca consumeranno circa 73 milioni di bottiglie (l'anno scorso sono stati circa 70 mln). La stima è ricavata dai dati Iri per l'Osservatorio Vinitaly 2018, secondo cui in totale sono stati venduti 352 milioni di litri di vino lo scorso anno in Italia.
Lo studio è stato effettuato dall'agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. su un campione di 500 turisti stranieri tra i 21 e i 50 anni, e prevede che ci sarà un forte consumo di vino italiano, confermato dal +6,5% del mercato vendite nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (http://www.inumeridelvino.it/2018/04/vendite-al-dettaglio-di-vino-nella-gdo-in-italia-dati-iri-aggiornamento-primo-trimestre-2018.html).
Su un totale di quasi 352 milioni di litri di vino DOC e DOCG consumati in Italia nel 2017 (pari a 469 milioni di bottiglie da 0,750 litri ), la ricerca stima che circa 70 milioni di bottiglie di vino le abbiano consumate gli stranieri presenti in Italia lo scorso anno (analisi basata sui dati IRI per l'Osservatorio Vinitaly 2018).
La top 5 dei Paesi più attratti dall'enoturismo vede in testa la Germania , seguita dagli Stati Uniti, dalla Francia, dagli inglesi e dagli svizzeri (https://www.enolo.it/enoturismo-in-italia-osservatorio-vino/), ma non mancano naturalmente i mercati emergenti come quello asiatico, in particolare Cina e Giappone, e quello sudamericano, con i brasiliani in testa.
Ma quali sono i marchi vinicoli italiani preferiti dai turisti stranieri nei nostri ristoranti? Di seguito la top ten:
1. Chianti (San Giusto a Rentennano) (19%)
2. Brunello (Soldera Case Basse) (17%)
3. Prosecco (Bianca Vigna) (16%)
4. Passito (Bukkuram) (14%)
5. Franciacorta (Cà del Bosco) (11%)
6. Barolo (Monfortino) (8%)
7. Barbaresco (Bruno Giacosa) (6%)
8. Bolgheri Doc (Ornellaia) (4%)
9. Aglianico (Radici) (2%)
10. Sagrantino (Caprai) (1%)
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).
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