Sostenibilità di carni e salumi: l’Italia modello europeo

Una recente tavola rotonda di ASSICA a Bruxelles ha definito un percorso sostenibile e condiviso tra vertici delle Direzioni Salute, Agricoltura e Trade, nel quadro tematico dell’Agenda 2030 ONU.

Bruxelles ha recentemente ospitato, alla presenza delle massime autorità europee per il comparto agroalimentare, una partecipata tavola rotonda dal titolo “Different roles, Same goals” (“Ruoli diversi, stessi obiettivi”) organizzata da ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) per condividere con la Commissione il percorso di sviluppo sostenibile del settore che la vede protagonista insieme ad IVSI (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani).

Un tema di frequente dibattito, quello degli allevamenti, della produzione e del consumo della carne, che a maggior ragione esige dichiarazioni competenti ed obiettive, come quelle emerse dall’incontro europeo, incorniciato dai buoni propositi dell’Agenda 2030 ONU.

«Nel 2018 – ha spiegato Francesco Pizzagalli, presidente IVSI, nel suo intervento inaugurale - l’Istituto si è dotato di un manifesto, poi aperto a tutte le aziende, che indicava un nuovo modello di sviluppo per affrontare il cambiamento, ripensando la nostra mission per fondarla sui valori dell’ambiente, del sociale e della governance. L’evoluzione di questo lavoro ci ha portato ad individuare una serie di obiettivi sostenibili dell’AGENDA 2030 dell’ONU, al raggiungimento dei quali il settore della salumeria ritiene di poter dare un contributo significativo».

Con pratica definizione è stata quindi realizzata una “cassetta degli attrezzi”, ovvero un manuale «da consegnare a tutte le nostre aziende, che ha preso il nome di “Programma Sostenibilità”: una raccolta di buone pratiche e impegni aziendali e dell’Associazione verso lo sviluppo sostenibile del settore». Strumenti che la Commissione ha ritenuto efficaci al punto da includerli nella lista degli European Code of Conduct on responsible food business and marketing practices.

A Bruxelles si è espresso anche Marco Frey, presidente della Fondazione Global Compact Italia (organismo delle Nazioni Unite nell'ambito del Programma Global Compact), sottolineando il valore di questo modello, replicabile: «Quello di ASSICA è uno dei rari casi in cui i first movers non sono singole aziende all’avanguardia ma è l’intero settore che decide di mettersi in moto, con un commitment condiviso che nasce dalla percezione dell’urgenza di questa trasformazione. Una delle ragioni del successo è che ci si è dotati di un metodo e di indicatori, ponendosi obiettivi ambiziosi ma step realistici, in una logica collettiva che guarda sia a monte, all’allevamento, che a valle, al mercato, come unica via per avere la spinta necessaria per un cambiamento culturale che non vuole lasciare nessuno indietro».

Sandra Gallina, direttore generale di DG SANTE, ha elogiato il contributo fattivo di ASSICA sia sul Code of Conduct on Responsible Food Business and Marketing Practices (uno dei primi risultati della strategia Farm to Fork e parte integrante del suo piano d'azione), che per il ruolo di apripista sulla sostenibilità, un tema in cui il settore animale, forse facendo di necessità virtù, si sta muovendo più velocemente e in modo più coeso di altri a livello europeo. «La sostenibilità – ha ribadito – è inclusiva, riguarda tutti i settori alimentari, ed è complessa, oggi più che mai».

La salumeria italiana – peraltro apprezzata in Belgio tanto da farne il terzo mercato europeo per import - è stata ritenuta esemplare da Micheal Scannell, vicedirettore generale DG AGRI, e «stimolo anche per altri: un settore importante, reattivo e resiliente, che ha compreso come oggi sia necessario perseguire la qualità, i valori e non i volumi (“eat less but eat better”). La Commissione continuerà a supportare anche economicamente la promozione dei prodotti di origine animale, sostenendo in parallelo l’attenzione alla sostenibilità, proprio perché fra i due concetti non vi è contraddizione ma complementarità».

Voci importanti per un settore importante, dove molteplici sono gli aspetti da tutelare: dalle condizioni degli animali negli allevamenti, al loro percorso nutrizionale, che si rispecchia poi nel consumo finale, nel quadro di una costante e corretta informazione ed educazione fin dall’infanzia.

L’evento rientra fra le attività del progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY”, co-finanziato dall’Unione Europea e realizzato da ASSICA, l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine https://www.assica.it/it/.

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Alessandra Moro

Alessandra Moro

di radici friulane, è nata a Verona sotto il segno dei Pesci. Ha un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso.
Giornalista dell’ODG Veneto, lavora nel mondo della comunicazione stampa & tv; già collaboratrice per Corriere Veneto e per L'Arena - nelle pagine dedicate a cultura e spettacolo e al gusto - e per riviste di settore, ricopre da anni anche incarichi di ufficio stampa, ora insieme a Emma Sofia che, nata nel 2010, è diventata la più vicina, imprescindibile assistente.
Appassionata lettrice ed appassionata cuoca, adora i formaggi (abbinati ai vini).

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