SERRE CHEVALIER 80 ANNI PORTATI ALLA GRANDE

Una natura protetta grazie nell’utilizzo delle energie rinnovabili e allo sviluppo sostenibile, le fortificazioni di Vauban diventate Patrimonio Mondiale dell’Unesco, le sorgenti d’acqua termale naturalmente calda di Monêtier les Bains,, tante attività e in più, quest’inverno, la pionieristica Serre Chevalier festeggerà i suoi 80 anni con numerose celebrazioni a rievocae la storia in una stazione sciistica familiare e per molti aspetti unica.

Vicina all’Italia (1 ora e mezza dall’aeroporto internazionale più vicino, Torino Caselle, 110 km da Torino città , stazione ferroviaria a  Briançon, e TGV a Oulx in Val di Susa, 32km) con 250km di piste per tutti i livelli (13 nere, 29 rosse, 26 blu, 13 verdi), dai 1300 ai 2800 m d’altezza su 3910 ettari di territorio del comprensorio sciistico: il più grande delle Alpi del Sud, e uno dei più grandi in Francia , con 300 giorni di sole all’ anno e zero picchi d’inquinamento.

E quest’anno Serre Chevalier non festeggia solo i suoi 80 anni di sci, ma anche 120 anni dello sci nella regione di Briançon: era il 1901-1902 quando il Capitano Clerc, comandante della 7° compagnia del 159°Reggimento di fanteria Alpina (RIA), ottenne l’autorizzazione di insegnare a qualche soldato lo sci nella stagione invernale formando così il plotone degli allievi sciatori del 159 RIA.

L’iniziativa “All we need is change”  è la filosofia alla base della montagna di domani. E ridurre l’impatto ambientale è il primo obiettivo di Serre Chevalier. Un esempio: produrre di meno neve artificiale adattando la produzione all’altitudine e all’esposizione delle piste. L’80% del comprensorio sciistico si trova a più di 2000m, dove la neve naturale è ben presente fino a maggio. Bisogna orientare il flusso verso gli spazi dove la pratica dello sci è più naturale in funzione delle stagioni. Meno neve artificiale ma anche meno neve battuta per riscoprire la gioia dello sci di altri tempi e una preparazione della neve da pista più eco-responsabile grazie all’installazione di un impianto elettrico nei gatti delle nevi per ridurre al massimo l’emissione di carbonio.
Il comprensorio sciistico di Serre Chevalier è impegnato da vari anni nella transizione ecologica ed è la prima stazione sciistica a produrre la propria elettricità. Il programma energie rinnovabili ha un preciso obiettivo: ridurre l’impronta CO2 del 50% entro il 2030 in tutti i settori. Tutto è pronto per arrivare al primo obbiettivo del 30% d’autoproduzione entro il 2023. Per raggiungere tale obbiettivo, il programma energie rinnovabili utilizza simultaneamente tre tecnologie di produzione: idroelettrica, fotovoltaica e di mini eoliche. Quest’inverno la produzione fotovoltaica sarà quasi triplicata grazie a 2 nuove installazioni importanti ed è prevista una grande istallazione entro il 2023. Sul colle del Prorel sono istallate due mini eoliche, ciascuna di 10kW che permettono di testare questa tecnologia in alta quota.  

www.serre-chevalier.com

www.france.fr

Foto:  © EXTREMESHOOTING

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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