RUGGERI PIONIERI PER NATURA ALLA CONTINUA RICERCA DELL’ECCELLENZA

In quasi 70 anni di attività la Ruggeri, storica azienda produttrice di Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G., si è sempre distinta per la sua visione lungimirante e per il grande spirito d’innovazione che la anima. Dal 1950 a oggi la costante tensione verso la qualità e il vivo desiderio di esplorare nuove strade hanno condotto la cantina a realizzare progetti unici e visionari.

Il vigneto sperimentale: equilibrio tra avanguardia e recupero della biodiversità - Il vino è frutto della vite, del territorio in cui nasce, del cuore e delle mani delle donne e degli uomini che curano i vigneti. Con l’intento di preservare la diversità biologica delle viti, assieme al Consorzio di Tutela la Ruggeri ha iniziato un percorso di recupero del patrimonio ampelografico di Valdobbiadene. Nel 2012 è stato piantato un vigneto sperimentale dove da sette anni si coltivano più di 100 viti di cloni antichi di Glera, Bianchetta, Verdiso e Perera.
Anche per quanto riguarda l’evoluzione delle tecniche agronomiche, la Ruggeri è in prima linea nel testare metodologie sempre più efficaci di lotta integrata. Con l’utilizzo sperimentale degli induttori di resistenza, una tecnica innovativa che agisce direttamente sul sistema immunitario della vite, si stanno facendo grandi passi avanti verso la salvaguardia non soltanto della vite, ma anche del territorio.

Il primo Valdobbiadene Prosecco da Vecchie Viti: cura e selezione da generazioni - I conferitori della Ruggeri sono donne e uomini di vigna, famiglie dedite da generazioni alla coltivazione della vite nelle scoscese colline di Valdobbiadene. Alcune di queste viti sono state poste a dimora più di 100 anni fa. L’estrema cura e il profondo rispetto riservati ai vigneti hanno permesso alla Ruggeri di pensare per prima a una selezione che potesse valorizzare questo meraviglioso patrimonio di longevità e diversità, come avviene soltanto nei grandi territori mondiali del vino.
Dalla scelta accurata di circa 2.500 viti di età compresa tra i 90 e i 110 anni, nel 2005 vede la luce il Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. “Vecchie Viti”, il primo spumante della sua categoria ottenuto unicamente da viti così antiche, la cui resa è molto limitata ma di altissima qualità.

Longevità ed evoluzione di un vino “giovane”: la verticale di Giustino B - Nell’immaginario comune il Prosecco è sempre stato considerato un vino “giovane, fresco e fruttato”, con ridotta capacità di maturazione e affinamento. Consapevole e convinta delle enormi potenzialità del proprio territorio, peraltro testimoniate da autorevoli scritti di epoche passate, da lungo tempo la Ruggeri ha iniziato un percorso teso alla creazione di Prosecchi capaci di esprimere grande piacevolezza e qualità dopo 4/6 anni dall’imbottigliamento, raccontando complessità olfatto gustative inaspettate. In particolare, assieme al saper fare che viene dall’esperienza e dalla passione, il progresso del lavoro in vigneto e le notevoli innovazioni in cantina degli anni ’90 hanno consentito infine di mantenere il vino base sempre a contatto coi propri lieviti, con chiari vantaggi sia per l’espressione organolettica, sia per la longevità. Forte dei suoi risultati, già nel 2011 la Ruggeri ha proposto una verticale giunta fino all’annata 1995. In questa occasione il Giustino B. ha confermato tutta la sua capacità di maturazione e affinamento.

La sfida del tempo: Hic Sunt Leones - Quando si è innovatori per natura non ci si ferma, si prosegue senza sosta per raggiungere la meta successiva e abbracciare la prossima sfida. Questa volta Paolo Bisol, con l’agronomo e gli enologi della Ruggeri, sempre curiosi e disposti a mettersi in gioco, hanno voluto sfidare il tempo, “dimenticando” e seguendo passo dopo passo, la permanenza in autoclave di un Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. per un tempo molto più lungo di quanto mai nessuno abbia fatto sinora. Una sfida che la Ruggeri ha vinto e il cui frutto sarà lieta di presentare all’inizio dell’estate.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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