RONCO CALINO, NUOVO PACK E PRIMO FRANCIACORTA BIO
Doppia novità in casa Ronco Calino. La "piccola di Franciacorta", un'oasi nascosta in uno degli angoli più suggestivi del territorio bresciano, inizia in questi giorni la distribuzione del primo Franciacorta biologico e rinnova l'immagine della bottiglia.
«Sentivamo l'esigenza di dare coerenza tra la personalità dei nostri Franciacorta - fini, eleganti, leggiadri - e la loro presentazione. Così, dopo aver ripensato gli ambienti dedicati all'accoglienza enoturistica, abbiamo rivoluzionato la bottiglia», dice Lara Imberti Radici, patronne di Ronco Calino.
«Il primo Franciacorta a lasciare la nostra cantina sarà il Satèn, seguito a ruota da Brut e Rosé Radijan; nel 2020 i Millesimati. Il Satèn peraltro recherà il simbolo bio in etichetta. Abbiamo sempre privilegiato l'aspetto viticolo, aiutati dalla particolare conformazione del nostro vigneto, un monocru nell'anfiteatro morenico franciacortino», continua Imberti Radici.
Per la nuova immagine, tecnicamente un vero e proprio rebranding, Ronco Calino si è affidata a Raineri Design, che ha lavorato per sottrazione ridisegnando il logo e ideando un pack giocato sul contrasto tra l'etichetta, minimalista ma curatissima, e la capsula, importante, quasi ipertrofica, decorata da un pentagramma.
«Il pentagramma è un tributo al grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli. Se non fosse stato per la visita alla sua dimora, situata sul poggio che guarda la cantina, mio marito Paolo mai avrebbe sperato di fare vino». Galeotto fu il Virtuoso, dunque.
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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