RISPECCHIARSI IN UN COCKTAIL SI PUÒ FARE GRAZIE ALLA CREATIVITÀ DELLO CHEF DEL BAR DELL’HOTEL TERME MERANO
A ciascun cliente il proprio drink. Aaron Stecher, il barman dell’elegante Palm Lounge dell’Hotel Terme Merano, spiega quanto in questo mestiere sia importante la passione: «Senz’altro la tecnica è indispensabile e va costantemente aggiornata, e deve essere accompagnata da creatività e voglia di sperimentare nuove idee e sapori. La capacità di unire la fantasia e l’intuito alla tecnica è quello che fa la differenza fra un bravo barkeeper e uno eccellente». Aaron dà vita alle sue creazioni nel Lounge e Wine Bar del Design Hotel altoatesino, luogo raffinato e allo stesso tempo accogliente dove passare piacevoli momenti in compagnia, sia per gli ospiti dell’hotel che come punto d’incontro serale per un aperitivo o per concludere la serata rilassandosi nell’atmosfera elegante e lussuosa in cui riecheggia il passato principesco della città, tanto amata da Sissi.
Un altro importante aspetto per Aaron è il contatto con le persone che, unito alla passione per questo mondo, lo ha spinto a scegliere questa strada, pur avendo in realtà studiato da meccanico. «Ogni ospite cerca quello di cui ha bisogno in quello specifico momento: chi vuole passare la serata romantica in coppia, chi divertirsi in compagnia, chi cerca la conversazione e chi invece il silenzio. Tutti certamente cercano un buon drink, e il mio compito è quello di crearlo proprio in base alla persona che ho davanti e alle sue necessità. Spesso infatti gli ospiti chiedono consiglio e chi sta dietro al bancone dev’essere comunicativo, avere la pazienza di ascoltare e capire i gusti del cliente per orientarsi nell’universo dei cocktail».
Aaron può contare sulla collaborazione della sua valida squadra: « Il team è cresciuto nell’ultimo anno da 2 a 6 persone, anche per l’apertura del nuovo Sky Bar nella Sky Spa panoramica, ed è importante avere dei collaboratori di fiducia per potersi dividere bene i compiti soprattutto nei momenti più pieni. Inoltre grazie alle serate musicali che spesso ospitiamo nei weekend, stiamo notando un crescente interesse anche da parte della gente del posto, possiamo quindi dire che la Palm Lounge sta diventando un piacevole luogo di incontro anche per i meranesi, oltre che per gli ospiti dell’Hotel Terme Merano».
Ma quanto è importante la presentazione visiva dei cocktail? «Anche l’occhio vuole la sua parte – dice Aaron – l’immagine fa parte dell’esperienza complessiva e completa la percezione sensoriale del drink. L’effetto WOW è dato prima di tutto dall’impatto visivo, che precede tutti gli altri sensi: il cocktail deve avere un aspetto invitante, raffinato o divertente in base alla natura del cocktail e degli ingredienti utilizzati. Oggi si predilige una decorazione semplice e discreta, con giochi di colore per dare ad esempio un contrasto anche visivo al drink». Del resto anche l’ambiente della Palm Lounge mostra un’attenzione ai dettagli e una ricercatezza nel design, dove prevalgono i colori rosso bordeaux e oro, eleganti e raffinati nell’ambiente dove convivono le tradizionali corna di cervo appese e le alte palme, pura leggerezza mediterranea. «L’atmosfera della Palm Lounge è davvero unica, rende ogni cocktail un’esperienza esclusiva».
Classe 1977, originario di Prato allo Stelvio (Val Venosta), Aaron Stecher ha alle spalle una formazione da meccanico aggiustatore. Nel 2000 lavora per qualche settimana come aiutante in un locale après ski e si appassiona all’ambiente e al mestiere, in cui comincia a specializzarsi, perfezionandosi con il “learning on the job”. Nel 2005 si trasferisce a Merano per lavorare nel noto cocktail bar “Rossini” e dal 2014 è chef de bar nella Palm Lounge dell’Hotel Terme Merano. Conosce benissimo la zona e ama intrattenere gli ospiti parlando di Merano e dintorni.
www.hoteltermemerano.it/it/hotel/gastronomia/palm-lounge
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).
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