La rete dei cuochi e Slow Food sono consapevoli del ruolo centrale che possono avere le istituzioni per sviluppare iniziative a sostegno di chi genera economie e benessere per tutta la comunità e non solo per la propria impresa. Per chi acquista prodotti di agricoltori, allevatori e artigiani del proprio territorio. Perché i veri nemici da combattere nel post pandemia saranno ancora la perdita di biodiversità, l’erosione del territorio, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’impoverimento della fertilità nei nostri terreni, la cementificazione, l’abbandono delle aree rurali e dei piccoli borghi, lo spreco alimentare, lo sfruttamento del lavoro, l’indifferenza per chi produce con attenzione alle ragioni e ai tempi della natura e l’individualismo, che fa prevalere l’io sul senso di comunità. Facciamo sì che questa grande crisi ci insegni qualcosa. Non si può ripartire con il sistema produttivo e di sviluppo di prima perché proprio quel sistema è all’origine di questa crisi. Larga parte della comunità scientifica, e con loro la società civile pressoché unanime, ma anche molti economisti, sono concordi nell’affermare che il futuro deve essere più green. Ci vuole un radicale cambio di paradigmi, e l’agricoltura, i sistemi alimentari, possono davvero costituire un perfetto punto di partenza, utile anche a ispirare altri settori. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite non sono archiviati, anzi la pandemia li ha resi ancor più attuali e urgenti. E noi di Slow Food non dimentichiamo la lezione dello Stockholm Resilience Centre, che nel rileggere quei 17 obiettivi ci ha detto che il cibo, e solo il cibo, li connette tutti quanti. Dal cibo, da sistemi alimentari buoni, puliti e giusti, da un’agricoltura vocata a questa missione, può ripartire tutto quanto. Firmare questo appello è il primo passo che Slow Food propone per una nuova strategia che abbraccerà tutti i temi su cui l’associazione lavora da oltre 30 anni, cercando nuovi strumenti e nuove alleanze per fronteggiare non solo questa emergenza, ma una lunga crisi da cui possiamo e dobbiamo uscire migliori. |