REPUBBLICA CECA TANTI PONTI VERSO IL FUTURO

Un gesto romantico, suggestivo, che oggi assume una valenza anche simbolica, di speranza. In terra ceca sono moltissimi i ponti sui fiumi, alcuni dei veri capolavori, e attraversarli quando finalmente si tornerà a viaggiare, senza pensieri eppur consapevolmente, non significherà più solo attraversare la storia, ma anche accorciare le distanze e suonerà un po’ come raggiungere un altrove che abbiamo a lungo solo sognato. A questo proposito, fermarsi per esprimere un desiderio, avrà più senso che mai.

In attesa che si riapra definitivamente il ponte turistico tra Italia e Repubblica Ceca, ecco qualche suggerimento qua e là per il Paese. Per cominciare a sognare… Non a caso, tra l’altro, chi interpreta i sogni sostiene che immaginare nel sonno di attraversare un ponte indica il superamento di un problema, nonostante permanga ancora una qualche ansia nei confronti del futuro.

Ponte Carlo, il re di tutti i ponti - Come non cominciare dalla capitale, con il suo capolavoro? Il Ponte Carlo non è solo monumento simbolo di Praga e dell’intera Repubblica Ceca, ma uno tra i più belli in Europa. La silhouette elegante delle sue 30 statue barocche, il bagliore caldo sulla pavimentazione di ciottoli al tramonto e il sussurrio della Moldava che gli scorre sotto lo rendono irresistibile. Inoltre, si dice che per vedere esaudito un desiderio basti accarezzare la croce della statua di San Giovanni Nepomuceno, il cui volto è incorniciato di stelle.

Un salto nelle altre regioni, di ponte in ponte - Il fotogenico Ponte di Kostelany nad Moravou, è un vanto della Moravia Meridionale. Con una robusta struttura di acciaio, che ricorda i vecchi ponti a catena, è un buon esempio delle costruzioni tipiche dell'inizio del XX secolo. Unisce le due sponde del fiume Morava ed è stato riconosciuto monumento culturale ceco. Anche se può sembrare disteso in mezzo al nulla, una sorta di cerniera grigia tra le foreste, è un alleato essenziale in numerosi percorsi escursionistici e ciclabili. Impossibile non incontrarlo e apprezzarlo quando per esempio si percorre la Via del Vino morava.

A Pisek il Ponte d’Oro, il più antico del Paese. A fine giornata, le luci calde del tramonto lo fanno sembrare davvero d’oro, in un gioco di luci con il luccichio del fiume e la città che si accende. Qualcuno sostiene addirittura che le sfumature auree riflesse dalla pietra di cui è costruito il ponte si debbano  davvero a delle micro-particelle galleggianti di prezioso metallo, visto che qui molto tempo fa si scatenò la febbre dell'oro tra la popolazione.

Di leggenda in fiaba, ci spostiamo a Nové Mĕsto nad Metují, in Boemia nordorientale. Qui c’è un ponte di legno che sembra uscito da un libro di favole… così come la cittadina romantica che lo ospita e il castello di cui impreziosisce i giardini. L'architetto slovacco Dušan Jurkovič, lo progettò nel 1911 per facilitare l'accesso tra una terrazza e il parco floreale. L’effetto è straordinario: una piattaforma coperta a forma di casette, che ricordano il mondo di Hansel e Gretel.

Ed eccoci a una vera curiosità. Non è frequente trovare ponti a due piani, tanto più se il secondo è stato aggiunto a posteriori per farvi passare l'autostrada. Accade tra Praga e Brno, al km 74,5. Il doppio ponte attraversa il canale del fiume Želivka e collega i villaggi di Píšť e Vojslavice. La sua costruzione fu piuttosto travagliata, con una guerra mondiale e un governo comunista di mezzo, ma fu infine portata a termine nel 1976. Dato che l'autostrada D1 corre sul livello superiore, percorrendola non si è nemmeno consapevoli del secondo ponte al livello inferiore. Quest’ultimo in realtà esisteva già da tempo e, non volendolo demolire, si decise di ricorrere ad altri pilastri per offrire una piattaforma superiore all’arteria autostradale.

Capolavoro degli Anni ’90, il Ponte Mariano di Usti nad Labem (a Nord della Repubblica Ceca), su progetto di Roman Koucky, è accessibile sia al traffico stradale che a quello pedonale. Insignito dello "Steel Design Award" (ambito riconoscimento per i progetti architettonici più innovativi) nel 1999, si presenta letteralmente appeso sul fiume Elba grazie a un imponente pilastro alto 60 metri a cui lo legano 16 cavi di acciaio.

Quello di Zdakov, in Boemia meridionale, è infine il ponte di acciaio ad arco singolo più grande del Paese. Costruito tra il 1958 e il 1967, con 4.000 tonnellate di peso e 543 metri di lunghezza, si getta maestosamente sopra la Moldava. Dotato di marciapiedi e ringhiere laterali, può essere percorso anche a piedi.

 

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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