RAVIOLI LOMBARDINI, 10 MILA PASTI IN BENEFICENZA
Ben 1.560 chili di ravioli, pari a circa 10 mila 400 pasti, dati sinora in beneficenza a enti e istituzioni che sono impegnati nella lotta al coronavirus. Lo ha fatto – e continuerà a farlo per chi ne abbia bisogno - lo storico raviolificio Lombardini di Canonica d’Adda (Bergamo), attivo dal 1957. Hanno sino ad oggi usufruito del prezioso regalo alimentare, in Bergamo città, il Patronato San Vincenzo, l’Opera Bonomelli, il convento dei Cappuccini, l’ospedale da campo alla Fiera, FatLab onlus di via Gavazzeni. Confezioni di ravioli sono state consegnate (prezioso l’aiuto degli alpini di Vaprio d’Adda per il trasporto) anche alla Casa Il Mantello delle Suore Poverelle di Torre Boldone e alla Comunità don Milani di Sorisole. Né sono stati dimenticati i carabinieri del comando provinciale e di alcune caserme della provincia.
«In questo periodo – affermano i titolari del raviolificio , i fratelli Luca e Stefano Lombardini - la nostra azienda, come tutte le aziende Italiane, si è trovata in grosse difficoltà. La produzione è calata del 60%. Essendo chiuse tutte le ristorazioni aziendali e scolastiche, abbiamo dovuto riclassificare la nostra idea di produzione. Abbiamo messo in cassa integrazione alcuni operatori del confezionamento e altri li abbiamo organizzati per tenere sterilizzati tutti gli impianti. Lavoriamo due giorni alla settimana con minime quantità. Essendosi fermato il lavoro e avendo grandi scorte di magazzino, abbiamo pensato che ci sono persone che stanno peggio di noi. Allora abbiamo contattato degli amici e ci siamo organizzati per fare delle donazioni, con l’aiuto del Gruppo alpini di Vaprio».
«Abbiamo ricevuto diversi messaggi di ringraziamento – continuano i fratelli Lombardini – e teniamo a precisare che siamo sempre a disposizione per enti che hanno bisogno di sostegno alimentare. Vogliamo aiutare chi veramente ha bisogno, perché nostra madre ci ha insegnato che il bene porta del bene. E in questo momento non possiamo fare altro che aiutare chi più ne ha bisogno. Andrà tutto bene, ma aiutandoci tra di noi andrà molto meglio».
NELLA FOTO LUCA E STEFANO LOMBARDINI
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
0 Commenti
Lascia un commento
Rispondi al commento
Invio commento