POSTA AL CASTELLO A GROMO (BG), 50 ANNI DI CUCINA REGIONALE

L’associazione Ristoranti Regionali–Cucina DOC www.ristorantiregionali.it in occasione dei 50 anni di attività del ristorante Posta al Castello di Gromo (Bg), ha consegnato con il direttore di "Italia a Tavola" Alberto Lupini, socio onorario dell’associazione, un riconoscimento alla famiglia Tonoli iscritta al sodalizio gastronomico fin dalla sua costituzione, nei primi anni Settanta: mezzo secolo di preziosa attività nella ristorazione, di cui 40 caratterizzati dalla attiva partecipazione nella associazione "Ristoranti regionali-Cucina Doc", fondata da Roberto Maggiano e Marinella Argentieri.

 

 

Tutto iniziò con l’adesione del ristorante Posta all’invito dell’Ascom di Bergamo a partecipare ad una rassegna enogastronomica, organizzata dalla nascente associazione, per valorizzare le ricette delle valli orobiche. Il piccolo ristorante occupava allora dei locali che si affacciavano sulla piazza medioevale di Gromo e solo nel 1979 si trasferì nel duecentesco palazzo Ginami, cambiando il suo nome in Posta al Castello. Vittorino Tonoli, prematuramente scomparso, fu da subito un associato di spicco sempre pronto a collaborare ad ogni iniziativa intrapresa per promuovere la conoscenza dei luoghi attraverso la cultura enogastronomica, affiancato dall’insostituibile moglie Alba che, ancora oggi, è responsabile della cucina, anima del locale guidato dai figli Mauro e Chicco. Quest’ultimo, raccolto il testimone del padre, ha voluto essere tra i fondatori del nuovo corso dell’associazione che si è costituita “no profit” nel 2016, per aggiungere attività di beneficenza a quelle di promozione turistica e culturale.

 

La consegna del riconoscimento è stata festeggiata con un pranzo riservato alla stampa abbinato ai vini dell’Azienda Vitivinicola Bera di Neviglie, storico sostenitore di Ristoranti Regionali. L’eccellente produttore piemontese, molto apprezzato da Luigi Veronelli, ha presentato alcune delle sue etichette prodotte nel territorio di Neviglie, tra Langhe e Roero, in provincia di Cuneo, luogo di elezione del Moscato d’Asti, per il quale Bera ha ricevuto numerosi premi, tra questi il prestigioso Oscar del concorso Douja d’Or nel 2017.

 

Il convivio ha preso il via brindando con il Brut Metodo Classico Alta Langa Doc 2012, ottenuto da uve Pinot nero e Chardonnay, che ha accompagnato anche l’antipasto: Prosciutto crudo Cà del Botto, prodotto ad Ardesio solo da suini bergamaschi di oltre un anno di età che, come vuole la tradizione, “abbiano visto due lune di agosto”. La stagionatura di 16 mesi e il riposo su un letto di fieno conferiscono sapidità e profumi unici a questo prosciutto a chilometro zero, accompagnato dai Funghi porcini all’alloro, specialità del ristorante che trova nelle ricette a base di funghi la sua cifra distintiva.

Il menù è proseguito con una raffinata Zuppa di Porcini, abbinata a “La Lena” Barbera d’Alba Doc 2015, che ha sposato perfettamente il suo aroma leggermente speziato al piatto, tra i più rappresentativi del Posta al Castello insieme alla “Delizia”, gustosissima crespella proposta solo nel periodo di raccolta dei funghi che, tagliati freschi in lamelle, completano la specialità premiata in numerosi concorsi enogastronomici.

Dopo la tagliata di manzo al rosmarino con chips di patate abbinata ad un importante Barbaresco Docg 2015, tra i rossi più pregiati nel panorama enologico italiano, è stata servita la trilogia di dolci di Alba, altro “asso nella manica” del locale: semifreddo al torroncino con cioccolata calda, latte in piedi e crostata ai frutti di bosco, accompagnati da Moscato d’Asti Docg 2018, nettare prezioso e delicato che ha preceduto la degustazione di Caffè del Caravaggio, guidata da Marco Morgandi che ha illustrato le diverse mono origini presentate nella carta del “Caffelier”, pensata per la clientela della ristorazione di qualità.

 

La visita al Museo delle armi bianche e delle Pergamene, che documenta come si forgiavano e commerciavano le armi bianche nel XV secolo, prodotte nelle fucine del borgo che valsero a Gromo l’appellativo di piccola Toledo, ha completato l’invito alla stampa, attuando la filosofia di Ristoranti Regionali che, da sempre, sostiene l’importanza della gastronomia dei luoghi come complemento del loro patrimonio culturale, per un’offerta turistica a tutto tondo.

NELLA FOTO LA CONSEGNA ALLA FAMIGLIA TONOLI DELLA TARGA CHE NE RICONOSCE LA LUNGA E PREZIOSA ATTIVITA' NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE.

 

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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