PILSEN UN GIOIELLO DI ARTE DESIGN E ARCHITETTURA

Tra i più potenti centri industriali della Cecoslovacchia, ai tempi della Prima Repubblica Pilsen ospitava una forte e ricca comunità ebraica, ai cui facoltosi investitori si deve il merito di aver ingaggiato l’allora ancora semisconosciuto Adolf Loos.
Il grande architetto austriaco, riconosciuto oggi come uno dei pionieri dell’architettura moderna, ha firmato in città otto splendidi interni, divenuti simbolo del top in fatto di design e cultura del living.
Quattro oggi sono aperti al pubblico.
Un poker eccezionale per gli amanti dell’abitare con stile. Quattro degli otto appartamenti di alto design firmati da Adolf Loos, archistar di inizio Novecento, e punte di diamante dell’architettura di Pilsen, sono oggi visitabili. I diversi tour guidati, consultabili al sito www.adolfloosplzen.cz, conducono nel mondo di eleganza e stile dell’interior design di inizio secolo. Un tripudio di salotti lussuosi, raffinate sale da pranzo, pareti a specchio, boiserie, caminetti-gioiello e bagni-capolavoro, ma anche accessori, soprammobili, opere d’arte e ammennicoli vari. Tutti testimonianza di un certo bien vivre, riservato all’èlite.
Appartamenti Kraus e Vogl
Il primo tour svela in tutto il loro splendore gli appartamenti delle famiglie Kraus e Vogl. Si inizia con casa Kraus, al numero 10 di via Bendova. Qui si resta a bocca aperta di fronte al salone dal soffitto a pannelli di mogano e dalle pareti in marmo svizzero Cipollino, cui però nulla ha da invidiare la sala da pranzo con pareti a specchio. Il marmo velato verde scuro alle pareti delle camere crea suggestioni magiche. Un vero gioiellino funzionalista, poi, la camera da letto con gli armadi a muro e la toeletta. Meno di 400 metri più in là, in Klatovska trida 12, ecco l’appartamento originale del dottor Josef Vogl, dalle pareti rivestite in marmo e travertino. Colpisce la grande sala da pranzo con mobili a incasso.
Casa Brummel
Il secondo tour porta in Husova 58, dove ammirare uno spazioso appartamento bifamiliare, ancora parzialmente arredato con mobilio originale e considerato tra le opere più originali di Loos a Pilsen. La visita, di un’ora circa, comincia già dalla tromba delle scale, realizzata su modello di quella di Goethe a Weimar. Tra le chicche, la cabina armadio in legno di ciliegio, che nasconde anche un gande bagno, e il soggiorno con caminetto gigante e terrazza panoramica sul giardino.
Residenza Semler
Con il terzo tour si arriva in Klatovska 110. E’ qui la residenza Semler, unico esempio a Pilsen di applicazione da parte di Loos del suo celebre principio del Raumplan (soluzione spaziale). Gli interni furono progettati, verosimilmente su idea di Loos, da un suo allievo e collaboratore: Heinrich Kulka. Dell’appartamento si visita la vasta zona di rappresentanza: ampio soggiorno, guardaroba, sala da pranzo e cucina.
Altre architetture del periodo tra le due Guerre
A Pilsen gli appassionati del genere, dopo aver ammirato le opere di Loos, possono visitare anche gli edifici a firma di Hanus Zapal, il più grande architetto della città, il cui talento fu a lungo trascurato. Oggi la sua vasta produzione -sparsa in tutta la Boemia occidentale e capace di riassumere l’intera architettura moderna, dal neoclassicismo all’art nouveau, passando attraverso il modernismo, il cubismo di Kotera, il rondocubismo, il purismo e il funzionalismo- è oggetto di nuovi studi e di grande apprezzamento.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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