PICCAMABONU OLIO DI QUALITÀ

E’ risaputo che gli antichi Greci furono fondamentali per lo sviluppo degli uliveti in Sicilia, la terra posizionata nel mezzo del mare più importante di allora. Le Sicilia è stata il principio, da dove poi la coltura ha iniziato il suo lento cammino verso altre terre. Ma è anche stata la regione che ha custodito gelosamente le varietà più tipiche, forse per le problematiche interne per gli spostamenti, o forse per un attaccamento sviscerato dei suoi popoli. L’olio è Sicilia!

Impensabile di immaginare i piatti della tradizione siciliana senza olio, una cucina di cui nessuno ne conosce la nascita ma che avvolge e miscela tutti gli ingredienti: mare e terra. Dalle arancine alla parmigiana, dalla sarde a beccafico alle caponate, dai grandi primi piatti come le busiate arrivando ai più semplici sfincione e pane cunzato. Sono solo alcuni esempi di un paniere che racchiude centinaia di ricette tipiche inimmaginabili senza olio extra vergine.

Nel comprensorio di Campobello di Mazara, in Provincia di Trapani, c'è un’oliva tipica in quell’anfratto di Sicilia che si chiama: Nocellara del Belice. E' un'oliva bella grassottella motivo per cui è ideale sia in spremitura che come oliva da mensa. Per la cronaca molto ghiotti sembrano essere i napoletani che risultano esserne grandi consumatori. Partenopei a parte da questa cultivar si produce un olio straordinario, di corpo, ben fruttato con sentori che richiamano il pomodoro. E’ un olio da gustare a crudo sia sui piatti freddi che su quelli caldi, ma per gustarlo veramente bene e capirlo non si può non provarlo su del pane caldo appena sfornato: una delizia meravigliosa.

Ed è in questa parte della regione che da anni Massimiliano Barbera produce un olio da “Nocellara del Belice” di primissima qualità. E’ un olio di categoria superiore ottenuto direttamente dalla olive e unicamente mediante procedimenti meccanici.
Dai sapori e dai profumi di questo alimento carico di storia dovuti alla grande biodiversità territoriale Massimiliano ha dato vita al marchio: “Piccamabonu” (poco ma buono).

Attualmente il suo olio prezioso è commercializzato dall’Azienda Agricola Barbera Calogero, il suo papà.

Assaggiare le gocce dorate del Piccamabonu è anche come volare con la mente in Sicilia, da dove con molta probabilità non è partito solo l’olio, ma tanto altro che delizia ancora oggi il mondo.

aziendaagricolabarbera@gmail.com

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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