PENTOLE AGNELLI SPA, NUOVO SHOW ROOM E IL RISTORANTE "BOLLE"
Nuovo show room e nuovo ristorante per Pentole Agnelli spa, la nota azienda leader in Italia nella produzione di strumenti di cottura tanto apprezzati dai cuochi di tutto il mondo. Si trovano sempre a Lallio, Comune limitrofo con Bergamo, ma con visibilità e facilità di accesso molto superiori.
Si spostano dalla nascosta via Madonna alla trafficata via Provinciale per Dalmine, al civico 30. Al piano superiore della nuova palazzina che ha preso il posto di un vecchio capannone, ha aperto, ieri 4 luglio, un nuovo ristorante voluto da cinque soci con a capo la famiglia Agnelli. Il nome scelto è “Bolle”, che ben rispecchia la spumeggiante attività che distingue dal 1907 l’azienda, una delle prime realtà italiane e internazionali del settore. Il numero di posti disponibili nel nuovo ristorante è stato volutamente limitato a 35-40.
«E’ un impegno economico – afferma Angelo, amministratore delegato di Pentole Agnelli – dettato dalla volontà di cinque amici di mettersi insieme per fare qualcosa di nuovo nel mondo della ristorazione e dell’enogastronomia ». Un socio importante, perché il successo dell’iniziativa dipenderà molto da lui, è lo chef Filippo Cammarata, 36 anni, nato a Ponte San Pietro da genitori siciliani, diplomato all’Alberghiero di San Pellegrino, con esperienze in diversi locali di successo in Italia e all’estero. «La cucina di Cammarata – afferma Angelo Agnelli – è una fusione tra le sue origini siciliane e la sua esperienza nella nostra provincia. Una cucina legata strettamente alla stagionalità e al rispetto delle materie prime. Il locale rimane aperto per pranzo e cena, tranne il sabato a pranzo e tutto il giorno della domenica».
Le linee di cucina del nuovo Ristorante Bolle sono dunque dettate dal giovane e ambizioso chef Filippo Cammarata, per anni alla guida della cucina del ristorante Cece e Simo e di Love Banqueting, due affermate realtà bergamasche. Negli ultimi due anni ha inoltre maturato esperienze significative nelle cucine dei migliori pluristellati d'Italia: Massimo Bottura e Niko Romito, in primis. Significativa anche l’esperienza con il peruviano Virgilio Martinez di Lima.
La firma degli ambienti è di Marco Acerbis, architetto bergamasco che ha scelto forme avveniristiche: un edificio a cubo, ampio parcheggio, sala da pranzo ariosa, con ambienti separati secondo le esigenze dei commensali, impreziosita da luci mirate e da enormi sfere metalliche girevoli (le bolle). Ognuno dei due piani della nuova palazzina è vasto 350 metri quadri. Il ristorante è dotato di una cucina professionale di alto livello.
Al piano terra, il nuovo show room con tutta la produzione di Pentole Agnelli, ricca di circa 16 mila referenze, è aperto al pubblico per l’acquisto degli strumenti di cottura della nota maison. Anche al piano terra funzionerà una cucina, di dimensioni più ridotte, dove tenere mini corsi, degustazioni, dimostrazioni dell’uso delle pentole. Inoltre, nella sala ristorante saranno messi in vendita prodotti enogastronomici di nicchia. In sala il maitre Andrea Zamblera, che ha curato anche una importante Carta dei vini.
Nella non lontana via Madonna, sede storica dello stabilimento di Pentole Agnelli, al primo piano resta la sala ristorante per usi molteplici dell’azienda e con apertura al pubblico per iniziative private (riunioni di club, cerimonie, ricorrenze). Al piano di sotto, dove è lo show room attuale, verrà ricavata una sala didattica multimediale per lo svolgimento di corsi di formazione sia per i venditori Agnelli che per i professionisti della ristorazione. Continuerà a funzionare in via Madonna il Cooking Lab, la grande cucina professionale utilizzata da anni anche dalla Federazione Italiana Cuochi per la preparazione dei propri componenti della Nazionale Fic che gira il mondo partecipando a importanti concorsi gastronomici.
NELLA FOTO UN PARTICOLARE DELLA SALA RISTORANTE.
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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