OSTERIE D'ITALIA 2020: BUONA ACCOGLIENZA CELEBRATA DA 30 ANNI

Dal 17 settembre in libreria la nuova edizione della guida Slow Food che racconta il più autentico modello di ristorazione del nostro Paese

 

È finalmente in libreria Osterie d’Italia 2020, la nuova edizione della guida Slow Food che da 30 anni racconta il più autentico modello di ristorazione del nostro Paese. Una pubblicazione cresciuta nel tempo e che per un compleanno a cifra tonda si veste di nuovo e amplia i contenuti.

Le novità di questa edizione sono state svelate lunedì 16 settembre alla presentazione, al Piccolo Teatro Strehler di Milano, condotta da Francesca Romana Barberini, volto noto della tv gastronomica, che ha presentato, tra gli ospiti, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il giornalista e scrittore Michele Serra.

In sala i veri protagonisti: gli osti chiocciolati, chiamati a raccolta e accorsi con il consueto affetto da tutto lo Stivale. «Gli osti sono tra facce più belle del nostro Paese». Si è rivolto prima di tutto a loro l’amministratore delegato di Slow Food Editore Carlo Bogliotti: «Varcando la soglia di un’osteria si respira subito l’aria del luogo, perché l’osteria è sincera. Oggi celebriamo insieme 30 anni di accoglienza». A salutare gli osti non poteva mancare il fondatore e presidente di Slow Food Carlo Petrini: «La salvaguardia del patrimonio delle osterie si deve in grande misura a questa guida. Mentre in tutta Europa la ristorazione popolare perdeva smalto – si pensi ai bistrot e alle brasserie in Francia – in Italia le osterie sono diventate sempre più un paradigma da imitare. La sfida dei prossimi 30 anni sarà quella di difenderci dalla proliferazione di “osterie finte”. Perché l’osteria è il luogo ideale per sensibilizzare sui temi della sostenibilità e del bene comune. I clienti di domani saranno i ragazzi che ora manifestano per il clima con Greta. Da qui si può partire per immaginare il futuro».

Convinto che gli osti sapranno rispondere al meglio alle nuove sfide è anche Antonio Cherchi, esponente del Comitato Esecutivo di Slow Food Italia e storico collaboratore della guida: «La nostra associazione è in effetti molto legata alla guida perché le osterie – soprattutto le chiocciole – sono le migliori ambasciatrici della filosofia Slow Food. E le osterie hanno il grande merito di aver saputo preservare e far conoscere il ricco patrimonio di biodiversità e tradizioni gastronomiche della nostra Italia. È con questo bagaglio che si pongono di fronte a questioni cruciali come il rapporto tra cibo sostenibilità, salute e umana e diritti dei lavoratori. Continuate a prendervi cura di noi!»

Per riflettere sull’evoluzione che questo modello ristorativo ha avuto in sei lustri hanno preso la scena anche quattro osti milanesi – Cesare Battisti di Ratanà, Juan Lema di Mirta, Angelo Bissolotti dell’Osteria del treno e Sebastiano Corno di Trippa –, raccolti attorno a un tavolo con i curatori Eugenio Signoroni e Marco Bolasco. È toccato invece a Michele Serra il non facile compito di ricordare Gianni Brera, leggendo il testo che il grande giornalista pavese scrisse come introduzione alla Lombardia nella prima edizione della guida.

Prima delle foto di rito con gli osti chiocciolati divisi per regione, il saluto del sindaco di Milano Beppe Sala che ha messo in risalto la loro funzione sociale. «La sfida dell’Italia è quella di coniugare la tradizione con una visione per il futuro; esattamente quello che ogni giorno fanno gli osti. Se Milano è diventata più accogliente, lo dobbiamo anche alle osterie.»

Tra un intervento e l’altro sono salite sul palco le sei osterie premiate con i riconoscimenti speciali di quest’anno.

Miglior interpretazione della cucina regionale: Antica Trattoria Di Pietro, Melito Irpino (Av)

Presentato da Reale Mutua.

Miglior giovane oste: l’Oste Dispensa Orbetello (Gr)

Presentato da Compagnia dei Caraibi

Miglior dispensa: Osteria Pecora Nera, Albi (Cz)

Presentato da Parmigiano Reggiano

Miglior carta dei vini: Visconti, Ambivere (Bg)

Presentato dalla guida Slow Wine di Slow Food Editore

Miglior novità della guida: Trattoria Popolare l’Avvolgibile, Roma

Presentato da Ferrarelle

Miglior oste: Osteria La Brinca, Ne (Ge)

Presentato da Bertani

I numeri

2000 locali visitati e testati anonimamente

1656 locali recensiti

184 nuove segnalazioni

268 osterie con la Chiocciola

399 osterie da visitare per la selezione dei vini

Osterie d’Italia 2020

Curatori: Marco Bolasco, Eugenio Signoroni

Pagine: 900

Prezzo: 22 euro

Disponibile anche online sullo store di Slow Food Editore

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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