ORIANA TIRABASSI È LA NUOVA EXECUTIVE CHEF DELL’ALEPH ROME HOTEL

L'Aleph Rome Hotel, elegante proprietà nel cuore di Roma, ha recentemente riaperto le sue porte dopo un importante intervento di restauro, riaffacciandosi nel panorama dell'hotellerie internazionale come parte dell’esclusivo brand Curio Collection by Hilton, una collezione di hotel unici, ognuno con la sua storia e le sue caratteristiche, situati in diverse città del mondo.

Fondamentale, in una proprietà di eccellenza è il Food & Beverage, che all’Aleph si annuncia particolarmente interessante con l’arrivo della nuova executive chef Oriana Tirabassi, e della sua cucina, in linea con lo stile dell’albergo, proteso tra tradizione, innovazione e ricerca.

Nata a San Benedetto del Tronto, dopo alcune esperienze di ristorazione in Italia, nel 2008 si trasferisce in estremo Oriente, lavorando in India, in Indonesia e Thailandia, per poi approdare in Giappone.

Da questa molteplicità di esperienze nasce la sua filosofia e il suo stile di fare cucina: esprimere al meglio la tradizione italiana, in particolare romana, con forti rimandi del Sol Levante. Da qui prende corpo la definizione, “mix di tocco orientale e radici italiane”, che è una riuscita sintesi del suo lavoro. Non si tratta di cucina fusion, ma di cucina italiana trattata con tecniche di lavorazione di stampo orientale e di un’accuratezza del food design tipica dei paesi asiatici.

La sua carriera è letteralmente un viaggio culinario, che inizia in tenera età, grazie alla nonna, nella fattoria di famiglia, nelle Marche: “Prima di andare a scuola, andavo a lavorare nell’orto”. Da qui un’attenzione particolare per le materie prime, attitudine che ha potuto affinare nelle sue esperienze orientali.

Il suo percorso lavorativo inizia come capo chef e titolare di un ristorante nella provincia di Ascoli Piceno nel 1986, e, dopo molte esperienze Bel Paese, inizia nel 2008 il suo viaggio per il mondo come chef di cucina italiana in molti hotel a cinque stelle, tra cui Mezzo Mezzo al JW Marriott Hotel a Mumbai, in India, Rosso allo Shangri-La Hotel a Jakarta, in Indonesia, Spasso Restaurant e Bar 494 a Erawan Grand Hyatt Bangkok, a Bangkok, in Tailandia.

L’ultima tappa, prima di approdare all’Aleph Rome Hotel, è il Ritz Carlton ad Osaka in Giappone.

L’attività culinaria di Oriana è fatta prevalentemente di «influenze e richiami»: la ricerca e la selezione dei migliori ingredienti della tradizione italiana secondo la stagionalità, lavorati con rigoroso rispetto del prodotto – di retaggio orientale – e con tecniche asiatiche (cura del taglio, della preparazione, dell’utilizzo dei corretti strumenti in cucina), apprese nel corso della sua lunga carriera nel Middle East. Una cucina che sarà un mix, così come la nostra chef, che mira a recuperare il ricordo dei sapori antichi che sono stati il cardine della sua infanzia.

Caratteristica, questa, che ricorre nei suoi signature dishes, come il Budino di Triglia, che riprende nella forma e nella tecnica un tipico piatto asiatico – una sorta di pudding di sushi, ripieno di vegetali – che Oriana ricrea con triglia e colatura di alici, tipicamente italiani; oppure il tonno, di fattezze giapponesi, che si presenta come un involtino, ma con un’anima italiana di burrata e panzanella.

Il percorso culinario firmato Oriana Tirabassi è un inno alla tradizione e al «fatto a mano», e si manifesta nell’entree servita agli ospiti: una pagnottella fatta in casa, su modello dei pani giapponesi, con il marchio dell’Aleph impresso sulla crosta, e un cuore cacio e pepe, pronta per essere degustata con il migliore olio italiano e un burro prelibato, fatto dalla chef. «E’ un benvenuto agli ospiti nel mio mondo, fatto di sapori romani, lavorati con tecniche e aromi orientali» racconta Oriana.

Inedite contaminazioni culinarie, un modus operandi che sa stupire e nello stesso tempo rassicurare, in cui i sapori dell’infanzia vengono arricchiti da echi esotici, tecniche orientali e serviti in una forma sempre armoniosa con un tocco tutto femminile di bellezza e design.

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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