Nuove entrate: Pellegrini presenta Tenuta I Fauri e Sierra de Toloño


Tra Italia e Spagna, due importanti nuovi ingressi a catalogo per l’azienda bergamasca

Cisano Bergamasco (BG), 21 giugno 2018 - Pellegrini S.p.A., distributore italiano di vini e distillati di alta qualità, annuncia l’ingresso a catalogo di due nuove aziende vitivinicole: Tenuta I Fauri, di Chieti, e Sierra de Toloño, situata nella Spagna settentrionale.

“Finalmente un’azienda abruzzese a catalogo. Cercavamo da tempo quella giusta, che rispecchiasse i valori in cui crediamo da sempre. Tenuta I Fauri esprime alla perfezione tutta la passione, la qualità e la ricerca che amiamo vedere nei produttori. Mentre per la Spagna è solo l’inizio di una lunga storia” - racconta Pietro Pellegrini, presidente Pellegrini S.p.A., confermando ancora una volta la volontà di continuare ad ampliare la propria selezione di etichette italiane e internazionali, senza però rinunciare all’accuratezza e alla scrupolosità nella scelta.

Sole alto nel cielo, il bianco della Maiella alle spalle, il verde e il blu dell’Adriatico di fronte: questo è l’Abruzzo e queste sono le Colline Teatine da cui prendono vita i vini Tenuta I Fauri. La famiglia Di Camillo vive qui da sempre e da sempre produce vino. Domenico, vignaiolo estroverso e schietto, ha scelto personalmente tutti e 35 gli ettari di proprietà tra Ari, Villamagna, Miglianico, Bucchianico, Chieti e Francavilla al Mare. Non a caso, ma per come vengono baciati dal sole o scossi dalla brezza marina. I figli Valentina e Luigi lavorano con lui. Dopo gli studi in enologia hanno, infatti, scelto di tornare a dedicarsi al mestiere di famiglia. Rossi, bianchi e rosati: i vini Tenuta I Fauri, ricercati e apprezzati, raccontano il territorio abruzzese con la facilità di chi vinifica da generazioni e l’allegria di chi lo fa per passione. Vini genuini, che accompagnano i ristori quotidiani, vini da bere e da godere, briosi e freschi.

Dall’Italia, in volo verso la Spagna. I vini Sierra de Toloño, rossi e bianchi, nascono nell’ampia valle di La Rioja, ai piedi delle vette innevate della Sierra de La Demanda, su un versante caratterizzato dalla presenza di cespugli e grandi querce. Un paesaggio emozionante, una regione magica, con le sue grandi montagne che proteggono dai freddi venti del nord. A 650 metri di altitudine le vigne si sviluppano su un terreno calcareo roccioso, nato dall’erosione dei monti. I vitigni nativi Tempranillo e Viura raggiungono in questo luogo la loro piena espressione, combinando eleganza ed energia. I vigneti, 8,5 ettari in totale, sono localizzati tra i villaggi di Labastida e Rivas de Tereso, nella Rioja Alavesa, zona insieme alla Rioja Alta nella quale vengono prodotti i migliori vini della denominazione “Rioja D.O.Ca.”. L’altitudine e il microclima consentono un lento processo di maturazione graduale delle uve, che favorisce l’accumulo degli zuccheri e la naturale conservazione dell’acidità. Le vendemmie manuali si effettuano in ottobre, con i primi freddi autunnali, selezionando solo i migliori grappoli. I vini affinano poi in botti o in anfore, nelle quali avviene un tranquillo processo di maturazione scandito solo dai tempi naturali, con il fine ultimo di trasmettere ed esaltare tutte le sfumature del territorio di origine.

I vini Sierra de Toloño e Tenuta I Fauri, distribuiti da Pellegrini S.p.A., sono disponibili nelle carte dei migliori ristoranti ed enoteche d’Italia.

www.pellegrinispa.net | FB: pellegrinispa.net | IG: pellegrinispa1904

L’immagine è una vigna di Tenuta I Fauri, per la precisione a Montupoli, frazione di Miglianico in provincia di Chieti.


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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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