MONTEVERRO VENDEMMIA 2019 SI TORNA AL PASSATO

Una constatazione è d’obbligo: il meteo non è una scienza esatta. E se le frasi sul tempo vengono annoverate tra le banalità da spendersi quando la conversazione non decolla, è inutile negare che spesso hanno un fondo di verità: le (mezze) stagioni non esistono più! Così nel mondo del vino non si possono fare previsioni. Gli ultimi tre anni ci avevano abituato a vendemmie molto anticipate con inizio i primi d’agosto a partire dai varietali precoci, che necessitano di maggiore attenzione per preservare aromi e acidità come Chardonnay, Merlot e poi Syrah, tutti raccolti prima di Ferragosto. A seguire gli altri varietali.

Quest’anno, in netta controtendenza, si torna alle origini.
“Abbiamo deciso di dare il via alla vendemmia il 19 agosto - afferma Matthieu Taunay, enologo della cantina capalbiese, dolcemente adagiata sulla Costa d’Argento, tra Capalbio e il mare - complice una primavera molto fresca fino ai primi di giugno, quest’anno la stagione è in ritardo - rispetto agli ultimi 3 anni - di quasi 2 settimane”.

Nonostante la percezione comune di un’annata calda, i dati metereologici, infatti, parlano di altro: temperature decisamente nella media, e una primavera fresca almeno fino a giugno. Niente a che vedere, dunque, con l’accelerazione verso l’alto del termometro che aveva visto il 2017 come l’anno più caldo da quando le temperature vengono regolarmente rilevate.

Così Monteverro si adegua a questo tempo che non conosce più stagioni e parte a vendemmiare nell’ultima decade d’agosto.
“Come sempre inizieremo con lo Chardonnay - continua Matthieu - in modo da raccoglierlo con un’acidità e una freschezza naturali che regaleranno armonia a questo vino di grande espressione”.

“A seguire altri terroir di Chardonnay un po’ più tardivi. Poi sarà la volta di Merlot e Syrah - praticamente in contemporanea -. Da non dimenticare il Vermentino: anche lui deve essere raccolto con un’acidità molto spinta” conclude Taunay.

 
E se la vendemmia a fine agosto è un ritorno alle origini, Monteverro guarda anche al futuro: la principale novità di quest’anno è la certificazione biologica che dopo 3 anni di conversione arriva finalmente a termine.
“Un percorso di conversione molto semplice - afferma Simone Salamone, agronomo della tenuta capalbiese - sono più di sette anni che abbiamo seguito le regole della coltivazione biologica. Un cambiamento del tutto naturale quindi”.

www.monteverro.com

Nella foto: Matthieu Taunay e Simone Salamone┬®_Leif_Carlsson_for_Monteverro

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy
Accetto di ricevere informazioni in merito a promozioni, news ed eventi relativi a questo sito in conformità al nuovo reg. 2016/679/UE sulla Privacy.