MISTER GASPERINI FESTEGGIA AL CARROPONTE DI BERGAMO CON I VINI HOFSTATTER
Gli incontri di degustazione proposti ogni mese “Al Carroponte” di Bergamo sono ormai una tradizione cara a molti buongustai che si fidano ciecamente del patron e maitre sommelier Oscar Mazzoleni. Il format è sempre il medesimo: due ore conviviali dedicate al tasting di vini selezionati, abbinati a un goloso menu, con il preciso obiettivo di diffondere la conoscenza delle eccellenze enologiche. Del resto, Al Carroponte, con oltre 1.700 etichette in cantina, è stato premiato come Cantina dell'anno 2019 dalla Guida Ristoranti d'Italia de L'Espresso. Miglior docente di Oscar è difficile trovarlo, così esperto e innamorato com’è del buon vino. Infatti, al suo richiamo accorrono schiere di buongustai.
L’ultimo appuntamento - prima della pausa di tre settimane in giugno per la ristrutturazione della cucina – ha avuto per protagonista Hofstätter, storica azienda familiare fondata nel 1907, oggi tra le più grandi cantine private dell’Alto Adige. L’evento è stato dedicato all’eleganza dei vini bianchi dell’azienda.
A sorpresa è arrivato in sala, per partecipare alla degustazione, il più gettonato allenatore di calcio del momento, Mister Gian Piero Gasperini, che ha portato l’Atalanta al terzo posto nella classifica finale di Serie A e quindi alla Champions League. Nel suo primo giorno di libertà, Mister Gasperini ha scelto Al Carroponte per rilassarsi e degustare una cena di qualità. Molto disponibile e schietto com’è, ha posato per una foto ricordo con il patron Mazzoleni e tutta la squadra che compatta lavora per questo locale, che in soli tre anni è arrivato ad essere tra quelli che a Bergamo fanno scuola e tendenza.
A rappresentare la Maison Hofstatter è intervenuto il responsabile vendite Italia, Silvio Ariani. La degustazione è partita con due novità nella produzione vinicola dell’azienda con sede a Termeno (Bolzano): il Michei di Michei Müller Thurgau 2018, fruttato e aromatico, snello con acidità importante, da un vigneto acquisito nel 2017 a 800 metri di altitudine; è stato abbinato al “carpaccio di capasanta, guanciale croccante e maggiorana”. E’ seguito uno “storione bianco, con caviale Calvisius Tradition Royal, spinacini novelli e beurre blanc”, abbinato a Oberkerschbaum Sauvignon 2017, anche questo una novità, dalle note agrumate, un vino che ha ben impressionato per l’unicità degli aromi, dati anche questi dalla altitudine in cui si trovano i vigneti. «Una caratteristica che fanno grandi i vini di Hofstatter – ha spiegato Ariani – è la molteplicità delle singole esposizioni: oltre 60 ettari vitati in totale, che si trovano a un’altezza variabile da 250 a 850 metri sul livello del mare, in esposizioni collinari a est e a ovest della Valle dell’Adige».
Si è quindi passati a Barthenau Vigna S. Michele Pinot Bianco 2017, coi suoi profumi fitti e variegati. Ha accompagnato gli “gnocchetti di patate con vongole veraci e fave”, un piatto non banale, studiato nelle migliori sfumature di gusto dai due giovani e talentuosi chef del Carroponte, Fabio Lanceni e Fabio Garlini. Così come ha soddisfatto il piatto seguente, “agnello, foie gras e carote in differenti consistenze”, cui è stato abbinato, tra applausi convinti, un superbo Kolbenhof Gewürztraminer 2017, da una vigna vecchissima, principe dei vitigni aromatici, intenso e persistente, in cui prevalevano potenti la frutta estiva ed esotica. Un menu decisamente ricco, chiuso in dolcezza da uno strudel in chiave moderna, con gelato alla cannella. Un menù raffinato per vini raffinati.
Oscar Mazzoleni, patron di Al Carroponte e figura di riferimento nel mondo della sommellerie, ha confermato con i fatti che Hofstätter è una delle più interessanti realtà dell’Alto Adige. Carattere e personalità di questi vini sono inconfondibili. Si tratta di prodotti destinati a dare sempre grande soddisfazione. Inconfondibili e di grande soddisfazione proprio come le degustazioni di Al Carroponte, ormai un must fra gli appassionati della ristorazione di qualità e di scelte enologiche consapevoli.
Il locale di via De Amicis 4 è un luogo versatile, allo stesso tempo enoteca informale, wine bar, eno bistrò e ristorante. Più anime, divise in ambienti diversi, con un'offerta variegata che si declina in orari di apertura molto ampi, da pranzo a oltre la mezzanotte, per aperitivi informali, pranzi di lavoro o alla carta, cene golose oppure sfiziosi dopocena. Punto di forza è la carta dei vini, che si distingue per offerta e qualità. Una nota di merito va fatta, oltre che alla cucina, al servizio in sala, preciso, dinamico e puntuale.
FOTO DI RICCARDO MELILLO
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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