MASSOBRIO, A UN VINO ROSSO BERGAMASCO LA PALMA DEL MIGLIORE 2020

I giudici – Paolo Massobrio e Marco Gatti - sono autorevoli, come hanno dimostrato in anni di attività nel settore enogastronomico, quindi non deve sorprendere se per la prima volta, nella storia dei “Top Hundred”, i migliori cento vini d’Italia, entra un vino bergamasco e sbaraglia tutti gli altri, meritando il “Top dei top” per i vini rossi. Secondo i due esperti, il miglior rosso d’Italia da loro assaggiato quest’anno è stato il Bergamasca Cabernet Franc biologico "Vento Fermo” annata 2018 dell’azienda Le Corne di Grumello del Monte (Bg), una realtà tra le più importanti della Valcalepio, estesa su una trentina di ettari, il 70% dei quali con impianti rinnovati e totalmente convertita in regime biologico. Il “Vento fermo” ha colore rubino brillante, note di peperone, molto elegante al palato, con un finale tannico e vinoso.

 

«Naturalmente la notizia ci fa molto piacere e premia i nostri sforzi che conduciamo da anni per migliorare impianti in vigna e in cantina. Merito anche all’enologo Massimo Gigola», afferma il titolare dell’azienda, l’imprenditore Usvaldo Paris. Soddisfatta anche Cinzia Cortinovis, direttore dell’azienda e responsabile commerciale:«Questa importante classificazione – afferma - si aggiunge alla medaglia d’oro che abbiamo meritato pochi giorni fa al concorso internazionale di Bruxelles con il nostro rosso Corne 2015 Igt».

 

La selezione di quest'anno è stata comunicata in anteprima dalla rivista e sito on line Cronache di Gusto e commentata in diretta Facebook da Paolo Massobrio e Marco Gatti con il direttore Fabrizio Carrera, mentre la cerimonia di premiazione sarà effettuata, in versione innovativa e totalmente digitale, a Golosaria Fiera on Line, domenica 1 novembre.

La selezione dei migliori vini italiani firmata da Paolo Massobrio e Marco Gatti compie 18 anni e si conferma una delle più longeve e interessanti nel panorama nazionale. Merito anzitutto di una formula che in questi anni ha permesso di andare a fondo nel territori, scoprendo chicche quasi introvabili. Il criterio scelto, infatti, è quello di individuare ogni anno 100 cantine che meritano il podio, senza mai premiare quelle degli anni precedenti. A questi si aggiungono i Fuori di top cioè cantine, per lo più piccole o piccolissime e spesso nuove, con vini eccezionali scoperti a chiusura della selezione effettuata con degustazioni collettive. In questa edizione sono 28 i vini promossi direttamente sul campo o da Massobrio o da Gatti, quindi senza passare dalle degustazioni plenarie. Il tutto per offrire un quadro unico dell'Italia da bere che vede affacciarsi con convinzione - ed è la maggiore novità dell'anno - una regione in particolare, la Calabria che con i suoi 7 vini premiati affianca i top player del Sud Italia Campania e Sicilia (che ne ha comunque 7). Ai vertici si confermano Piemonte e Toscana rispettivamente con 22 e 21 vini premiati che vanno a toccare sia le grandi denominazioni (sono 4 i Barolo premiati 2 i Brunello e 3 i Chianti Classico) ma anche i territori emergenti (come Carema e Valli Ossolane in Piemonte) o diventati negli anni una splendida realtà (come Montecucco e Maremma che in Toscana contano complessivamente ben 5 premi).

 

Come ogni anno, il riconoscimento dei Top Hundred comprende anche i Top dei Top, ossia l’eccellenza per ogni categoria. Per i vini rossi, a primeggiare è il Bergamasca Cabernet Franc Biologico "Vento Fermo" 2018 di Le Corne di Grumello del Monte (Bg). A seguirlo, nella categoria dei bianchi è il Sardegna Semidano Superiore “Costa J Vacca” 2016 della cantina Muxurida di Samatzai (SU), tra i rosati è il Lazio Rosato "Ramatico" 2018 di Pacchiarotti di Grotte di Castro (Vt), negli spumanti il Brut Metodo Classico "Bàsura Obscura" di Durin di Ortovero (Sp) nei passiti il Terre Siciliane Zibibbo Passito "Zhabib" 2018 di Hibiscus di Ustica (Pa).

 

Sul sito www.cronachedigusto.it e su www.ilgolosario.it la lista completa di Top Hundred e Fuori di Top 2020 (questi ultimi indicati con l’asterisco).

0 Commenti

Lascia un commento

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy
Accetto di ricevere informazioni in merito a promozioni, news ed eventi relativi a questo sito in conformità al nuovo reg. 2016/679/UE sulla Privacy.