MAGICA IRLANDA TRA MITI E LEGGENDE

Un aspetto fondamentale del folklore irlandese è il gran numero di credenze popolari e superstizioni su fate e folletti nate in Irlanda e tramandate per secoli.

La credenza in queste antiche superstizioni non è più diffusa come ai tempi prima dello sviluppo della scienza moderna, ma comunque continua a far parte della ricchezza e dell’unicità della cultura irlandese.
 
E quindi, da dove vengono queste creature fiabesche? Esistono svariate teorie, alcuni dicono che siano angeli caduti dal cielo che hanno scelto di vivere sulla terra, altri pensano che siano gli dei delle antiche popolazioni irlandesi. Altri ancora credono che si tratti di una popolazione antica conosciuta come i Tuatha Dè Danann, che aveva poteri sovrumani, ma che alla fine fu sconfitta e costretta a vivere sottoterra, dando così vita alle prime creature fatate.
 
Sono circa 60.000 i fairy forts - resti di antichi forti circolari - in tutto il territorio irlandese: questi siti sono considerati da molti suolo sacro su cui non si deve costruire (chi rovina questi luoghi sacri si dice attiri a sé cattiva sorte). Tra i fairy forts più famosi vanno ricordati la Hill of Tara o Grianán Ailigh, nella Contea di Donegal.
 
Il “piccolo popolo fatato" aveva diversi accessi al mondo sotterraneo, ad esempio attraverso i tumuli funerari, sott’acqua e persino alla base dei Fairy trees, gli alberi sacri delle fate. E’ semplice quindi intuire come queste porte di accesso fossero importantissime per gli spostamenti delle fate ed è per questo che si dice siano protette dalla magia. Da queste parti sostenere di avere avvistato un folletto come un Pooka o un Leprechaun vicino ad uno di questi alberi non provocherebbe reazioni incredule. E Fairy trees come questi si trovano anche presso la Hill of Tara o a Benbulben nella Contea di Sligo.
 
Attrazioni turistiche come il The Leprechaun Museum nella contea di Dublino oppure la Leprechaun Cavern a Carlingford, offrono ai visitatori un’impareggiabile esperienza interattiva per chi voglia scoprire l’oscura ma meravigliosa storia del folklore irlandese. Esistono anche diversi Fairy Trails in tutta l’isola d'Irlanda, percorsi che offrono esperienze magiche per tutta la famiglia come ad esempio The Loughcrew Fairy Trail nella Contea di Meath o The Well’s House Fairy Trail nella Contea di Wexford.
 
Una cosa però è certa: le creature mistiche sono rimaste parte integrante della cultura irlandese per molti secoli e non c’è da sorprendersi se di tanto in tanto, girando per l’Irlanda, si trovano cartelli che ne segnalano il loro passaggio.
 
Persino giganti letterari quali W.B. Yeats e Samuel Beckett parlarono dei loro incontri con il popolo fatato irlandese e vi fecero spesso riferimento nelle loro opere. Se queste siano creature mitiche o spiriti fiabeschi che realmente hanno abitato le verdi colline d'Irlanda, nessuno può dirlo con certezza. Perciò, perché non organizzare un viaggio in queste antiche terre e scoprire di persona la verità?
 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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