LURANI CERNUSCHI, NOBILE VINO TRA ANTICHE MURA
L’azienda vitivinicola si trova ad Almenno San Salvatore, in zona collinare a pochi chilometri da Bergamo. Un ex convento del secolo XV, un “Luogo del cuore” per chi ama vino, storia, arte e anche buona cucina. Nell’antico chiostro un ristorante-pizzeria per un relax in atmosfera d’altri tempi.
Bene ha fatto il Fai nel 2016 a dichiarare “Luogo del cuore” l’antico complesso dell’azienda vitivinicola Lurani Cernuschi di Almenno San Salvatore, in provincia di Bergamo. Non solo qui si produce da secoli del buon vino, ma, trattandosi di un ex convento del secolo XV, molte sono le motivazioni che portano qui non solo gli intenditori di vino ma anche gli innamorati della storia e dell’arte, che possono ammirare la chiesa intitolata a San Nicola (con affreschi e dipinti, oltre a un organo Antegnati del 1588, gioiello unico al mondo), lo splendido chiostro recinto da colonnato con eleganti archi in cotto a sesto acuto, le celle dei frati, un elegante loggiato. Ad arricchire ancor più l’attrattiva del complesso di San Nicola-azienda Lurani Cernuschi ecco che dal 1981 nello storico chiostro ha preso vita il ristorante-pizzeria La Frasca, gestito dalle famiglie Medolago-Locatelli, un indirizzo da consigliare non solo per le ottime grigliate e le succulente pizze ma anche per l’atmosfera unica in cui si possono passare ore in goloso relax immersi nella storia e nell’arte (www.ristorantelafrasca.com).
Nel 1772 la Repubblica Veneta, nell’ambito di una politica generale di riordino e riduzione degli istituti religiosi, fece chiudere il convento, che venne messo all’incanto. Fu acquistato dal nobile Paolo Defendo Vitalba e successivamente, per via ereditaria, arrivò al conte Emanuele Lurani Cernuschi.
Intorno agli anni ’60, con la fine della mezzadria, Giampiero Lurani Cernuschi, figlio di Emanuele, intraprese l’opera di ammodernamento dell’azienda, scegliendo la vocazione vinicola della zona. Da più di 20 anni il dottor Giovanni De Ferrari, nipote di Giampiero, prosegue l' opera nel rispetto della tradizione di famiglia.
«L’azienda – afferma De Ferrari - si rivolge a un mercato sempre più esigente e qualificato con una gamma di sette vini, tutti espressione genuina del territorio. Gli ettari vitati sono 11, disposti ordinatamente ai piedi del campanile del convento che ospita le cantine ed è ancora oggi il centro aziendale. Il lavoro si svolge nel ciclo della vite, in vigna e in cantina, sempre alla ricerca della qualità e nel rispetto per la natura. I sesti d’impianto, le potature invernali, l’inerbimento interfila, come le potature estive e i diradamenti, sono tutti volti a ridurre la resa per pianta, al fine di garantire la massima qualità dell’uva raccolta. La cantina è dotata di moderne attrezzature che, tra i vecchi e spessi muri costruiti dai frati, consentono una vinificazione ottimale, dalla fermentazione a temperatura controllata fino all’affinamento in bottiglia».
Sotto il campanile di San Nicola, la storia e il rispetto della tradizione si sposano con la modernità delle migliori tecniche enologiche. Oltre al Valcalepio Rosso doc (qui denominato Tornago) e il Valcalepio Bianco doc (Armisa), ecco il Merlot in purezza (San Nicola), il Cabernet Sauvignon in purezza (Umbriana), l’Incrocio Manzoni (Opis). Completano la gamma il Rosa di San Nicola (da Pinot grigio e Franconia), lo Chardonnay in purezza (Vitalba) e lo spumante metodo Charmat (Elle Ci). Un totale di circa 70 mila bottiglie l’anno.
Oltre alla vendita in cantina, l’azienda effettua consegne direttamente a casa dei clienti, la maggior parte residenti in provincia di Bergamo e Milano. Telefono 035.642576 – 348.1345233. luranicernuschi@yahoo.it - www.luranicernuschi.it
NELLA FOTO, IL DOTTOR GIOVANNI DE FERRARI CON I SUOI VINI.
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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