LO SPIEDO ALLA BRESCIANA E' SEMPRE UN EVENTO DA VILLA IN FRANCIACORTA
A Monticelli Brusati, l’appuntamento dell’anno per chi ama le tradizioni autentiche e l’alta qualità
L’appuntamento, organizzato da più di vent’anni dalla famiglia Bianchi, rappresenta un’occasione conviviale per brindare al Natale, condividendo con una ristretta e selezionata cerchia di persone, care all’azienda, il “bottino” di caccia di Alessandro Bianchi, patron di Villa Franciacorta nonché esperto cacciatore. Una caccia intelligente e coerente, quella messa in atto per questa occasione: infatti, secondo una regola che vuole rispettare la tradizione, usando unicamente il fucile, senza ricorrere a richiami di alcun tipo, reti o archetti, ma rispettando ciò che la natura offre, con i suoi tempi e i suoi ritmi.
Lunedì 17 dicembre rivive così nell’antico borgo di Villa l’antica tradizione dello Spiedo Bresciano, simbolo di vera cucina del territorio. A curare nei dettagli la preparazione dello Spiedo sarà Emilio Zanola, della Trattoria Castello di Serle (Bs), famoso per essere uno dei migliori interpreti di questo storico piatto, proposto secondo tradizione, seguendo il disciplinare di Denominazione comunale (De.co), approvato nel 2010. Lo Spiedo è un’arte, un sistema di cottura della carne che esige regole ferree: spennellare la carne con grasso, per evitare che bruci e si secchi, e girare di continuo l’asta sul fuoco per ottenere una cottura uniforme. Un rito che richiede tempo ed attenzione. Gli spiedi ruotano in senso circolare e contemporaneamente su se stessi, ricordando il movimento dei pianeti nell’universo. La sua preparazione dura circa sei ore. Si inizia con la carne del maiale, nei tagli: lombo, coppa e costine; i primi due una volta tagliati vengono arrotolati con foglie di salvia. Altre 7 ore servono poi per la lenta ed accurata cottura. Il sapore unico dello Spiedo è dato però dagli uccellini intervallati alle carni, che in questa occasione sono cacciati dal padrone di casa Alessandro Bianchi che ama condividere lo Spiedo di Natale nella propria dimora con gli amici di sempre. La polenta accompagna d’obbligo il piatto, arricchita dall’intingolo ottenuto durante la cottura dello Spiedo.
Durante la cena, il wine pairing è affidato ai grandi vini della cantina Villa Franciacorta. Oggi è la figlia di Alessandro, Roberta Bianchi, insieme al marito Paolo Pizziol a portare avanti l’attività imprenditoriale di famiglia, che punta da sempre sulla valorizzazione della propria terra, al fine di consentire la creazione di prodotti eccellenti che siano l’autentica espressione di un territorio dalle caratteristiche uniche.
In abbinamento allo Spiedo vengono proposte in degustazione alcune grandi etichette dell’azienda di Monticelli Brusati e, in particolare, il Bokè 2009 in formato Magnum e il Diamant 2011, Franciacorta puro e sensuale che senza dosaggio zuccherino rappresenta la massima espressione del terroir. In abbinamento viene inoltre servito il Gradoni in formato magnum 2012, dal profumo intenso e dal corpo suadente e vellutato, che rappresenta al meglio le alte potenzialità “rossiste” (insieme al Querqus) di un terroir unico quello di Villa Franciacorta citato dagli storici fin dal ‘800 per le grandi potenzialità in grado di produrre vini rossi di altissima qualità, unici, in un territorio, quello della Franciacorta, legato in primis alle bollicine d’eccellenza.
La corretta proposta dell’autentico Spiedo alla Bresciana, fra le mura dell’antico borgo, è un’ulteriore conferma del legame indissolubile fra Villa Franciacorta e il proprio territorio: una liason fortissima, che è alla base del successo dell’Azienda e della sua caratterizzazione produttiva
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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