L’ELEMENTO ACQUA AI GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF

Ai Giardini di Castel Trauttmansdorff l’acqua è un elemento sempre presente che contribuisce a rendere i Giardini di Sissi un luogo accogliente, riposante, ricco di vita e rigenerante. I numerosi corsi d’acqua, le cascate e i cinque stagni, fra cui spicca il grande Laghetto delle Ninfee che rappresenta il cuore dell’area dei Giardini Acquatici e Terrazzati, trasmettono al visitatore una sensazione di freschezza e di quiete naturale. L’acqua, infatti, è l’elemento che più ci ricongiunge al momento della nascita, alla pace e sicurezza all’interno della placenta con il liquido amniotico; è simbolo di vita che inizia e che continua, perché senza acqua non è possibile la sopravvivenza.

La maggior parte degli specchi d’acqua presenti nel Giardino di Sissi sono “fruibili” dai visitatori, che, nelle giornate di intensa calura, possono rinfrescarsi e massaggiarsi i piedi camminando nel fondo del ruscello con cascata del Giardino Giapponese fatto di sassi o raggiungere i tre padiglioni-isola nel Giardino degli Innamorati.

A Trauttmansdorff ci sono anche piante che possono immagazzinare acqua. Nell’area delle piante semidesertiche si stagliano cactus e altre succulente che superano l’altezza di un uomo. Le piante succulente sono delle vere e proprie artiste della sopravvivenza: possono resistere a lunghi periodi di siccità in regioni desertiche o semidesertiche e ad escursioni termiche tra il giorno e la notte fino a 40 °C. L’imponente corpo dei cactus a colonna può immagazzinare fino a 3000 litri d’acqua.
 
Per i bambini il divertimento con l’acqua è assicurato nell’area dei Paesaggi dell’Alto Adige in cui si trova il gioco “La campanella della Roggia”, un sistema di dighe azionato da una ruota idraulica che consente di indirizzare il corso d‘acqua verso due diversi canali, fino a quando la campanella inizia a suonare: un vero passatempo sia per piccoli che per grandi.
Anche nel Bosco di Bambù con oltre 50 specie di varietà di bambù provenienti da Asia, America e Africa, c’è un gioco d’acqua molto affascinante, gli “shishi odoshi” (shishi: acqua e odoshi: martello), che in Giappone con la loro ingegnosa tecnica basculante, sono usati da secoli per spaventare gli aironi. Oggi questi giochi d’acqua, detti anche “bilance idrostatiche”, simboleggiano il trascorrere del tempo. Regolare il flusso dell’acqua per variare il basculare dei pezzi di bambù diventa un’attrazione quasi ipnotica.
Ecco perché i Giardini di Castel Trauttmansdorff possono definirsi multisensoriali, perché le esperienze che si vivono al loro interno coinvolgono tutti i sensi.

I corsi d’acqua dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, lunghi in totale 700 metri e gli stagni (circa 15.000 metri cubi) sono collegati tra loro in un circuito acquatico chiuso, alimentato da tre sistemi di pompaggio, mentre l’acqua necessaria per l’irri­gazione in superficie e a goccia viene pompata da un pozzo profondo.
 
All’interno dei Giardini, infine, sono presenti innumerevoli fontanelle presso cui i visitatori possono rifornirsi di acqua potabile sempre fresca e di alta qualità, così come nei bagni e presso le apposite colonnine.
 
www.trauttmansdorff.it.

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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