Lavorare in team alternando una vacanza sulle Dolomiti. "Ama Stay", innovativo aparthotel-design a San Vigilio di Marebbe, lancia il Workation

La pace dello spirito stimola l'ispirazione e genera nuove energie. “Bill Gates diceva sempre che dopo una buona passeggiata nel bosco nascono le idee migliori”. Lo ha ricordato il giovane Markus Promberger, Managing Director del nuovo “Ama Stay” di San Vigilio di Marebbe, nel presentare una struttura fresca di inaugurazione (14 dicembre) che vuole introdurre un verbo nuovo nel turismo: il ‘Workation’, ovvero work e vacation, lavoro e vacanza. Una formula in equilibrio fra tempo libero e coworking (il lavoro in team lontano dalla sede aziendale, concetto che all’estero va già forte), l'ideale per smart worker, nomadi digitali e amanti della vacanza all'aria aperta in montagna.

Detta in parole più semplici "Ama Stay" lancia un nuovo modello: lavorare in gruppo restando però in vacanza. Anzi, godendo della vacanza. O viceversa: fare vacanza durante il lavoro: il concetto non cambia. L’Ama Stay, nuovissima struttura inaugurata il 14 dicembre scorso ai piedi del Plan di Corones, nel cuore delle Dolomiti, ha l’ambizione di scommettere su questo concept innovativo. Senza rinunciare a Spa, spazi wellness, al relax della piscina (che qui è all’ultimo piano, con ampia vetrata sulle vette), a una buona cucina (quella dell'Ama Restaurant e Bistrot), alla possibilità di fare escursioni ed esperienze rigeneranti di ogni genere. Sempre a contatto con la natura, facendo trekking o escursioni in mountain bike.

L’Ama Stay, ovvero ama e resta, da fuori sembra un albergo come gli altri (un bell’albergo di stile contemporaneo, opera dello studio di architettura Bergundtal di Brunico), ma in realtà è più residence e aparthotel, dove si può scegliere anche il solo pernottamento. Studiato per community di lavoro. Per gruppi di dipendenti della stessa azienda che qui possono trovare la possibilità di avere spazi attrezzati per il lavoro da remoto ovunque: nelle camere - che sono attrezzate con cucina - come negli open space. Serviti dalla tecnologia più evoluta del settore.

“Puntiamo sul long stay, sulla sosta lunga - aggiunge Markus che dopo varie esperienze in giro per il mondo (da studente è stato pure in Australia e in Tasmania, dove si è mantenuto raccogliendo mele), è tornato nella sua regione, l'amata terra ladina, per lanciare questo progetto, forte anche dell’esperienza della propria famiglia nel settore alberghiero - fra mille giorni valuteremo se i risultati saranno soddisfacenti. Altrimenti rimoduleremo la proposta sulla più convenzionale mezza pensione. Ma ci crediamo troppo in questo progetto, ovvero che anche in Italia il workation possa fare proseliti”.

Beh, l’idea di lavorare in un ambiente naturale di straordinaria bellezza come l'ambiente dolomitico (e non in un anonimo e grigio ufficio, circondati magari da un città caotica) è una scommessa assai stimolante e innovativa.

Ciò che colpisce subito all'Ama Stay è il team giovane e di spirito internazionale che Markus e suo fratello Klaus hanno ingaggiato: età media 25 anni. Noah arriva dall’Olanda, Manuela dal Brasile, il cuoco Marco dalla Puglia… ma sono tante le nazionalità e le provenienze rappresentate. Giovani che hanno voglia di mettersi in gioco… come Martina di Modena, giunta qui con la laurea in tasca ed esperienze a Londra e in Francia. Sfide. Come quella che Markus affrontò quando andò dall'altra parte del globo.

All’Ama Stay c’è tanta energia positiva e tanta voglia di futuro. Bello pensare che questo nuovo seme stia germinando in un giardino unico quale è il Parco naturale delle Dolomiti…

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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