LA TORRE DI CALA PICCOLA

“La torre di Cala Piccola o Cala Piatti, situata a picco sull’insenatura che porta il suo stesso nome, fu costruita nel XV secolo dai Senesi e ristrutturata nel XVI secolo, periodo di dominazione spagnola – scrive Danilo Terramoccia, scrittore e storico locale - la torre prende il nome originario dall’ingegnere milanese Giovan Battista Piatti, che la ristrutturò nel XVI secolo e attualmente si trova in buono stato di conservazione. Il nome attuale di torre di Cala Piccola invece gli è stato attribuito negli anni ’60 dopo la costruzione dell’albergo omonimo costruito accanto alla torre”.

Alcune leggende narrano che il nome “Cala Piatti” sia stato attribuito alla torre a causa della presenza dei corsari barbareschi nei dintorni della Cala, che dopo aver effettuato le loro incursioni contro le popolazioni della costa maremmana, nascondevano il loro bottino, tra cui piatti preziosi, nell’insenatura sottostante la torre.

La torre di Cala Piccola non rappresenta un’eccezione nel territorio dell’Argentario: esistono infatti circa una ventina di torri che circondano il promontorio.

“A differenza di molte torri costiere del litorale rimaste nel loro antico isolamento, Torre di Cala Piccola è circondata da edifici disseminati nella zona collinare sovrastante e rappresenta un punto di prestigio storico – prosegue Danilo Terramoccia - la torre ha subito qualche piccolo adattamento alle nuove esigenze funzionali, che non hanno alterato la sua bellezza. Nel piano terra era situata una cisterna di acqua che serviva per le esigenze del torriere e di altri due componenti di guardia che formavano la piccola guarnigione della torre.  La torre ha tre aperture dalla parte del mare e diverse fuciliere nei vari piani per controllare e difendersi dall’arrivo dei corsari barbareschi e di altri nemici”.

“Come tutte le torri di guardia e di difesa aveva l’entrata dalla parte opposta al mare ed era consentita da una scala esterna in pietra a poco meno della metà dell’altezza della torre: la scala non era a contatto della torre ma a circa due metri di distanza dalla porta di ingresso – conclude Stefania Marconi, General Manager dell’Hotel Torre di Cala Piccola, albergo che ha inglobato la torre e rappresenta uno dei luoghi più suggestivi dell’Argentario - a differenza della maggior parte delle torri dei Presidi non vi è un recinto, chiamato rivellino, che circonda la torre”.

Nella foto Stefania Marconi all'ingresso della Torre di Cala Piccola

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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