LA TAVERNA DEL LUPO DELLA FAMIGLIA MENCARELLI FESTEGGIA 50ANNI

Cinquant'anni sono sempre un bel traguardo, ancor più quando a tagliare il nastro del mezzo secolo di vita è il ristorante 'La Taverna del Lupo’ di Gubbio che domenica 18 novembre festeggerà l'importante compleanno con vecchi e nuovi amici, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.
Era l’anno 1968 quando una giovane coppia Rodolfo e Lisetta Mencarelli decisero di aprire la Taverna del Lupo, un suggestivo ristorante ricavato nei locali che nel XIV secolo ospitavano la sede e i laboratori dell’antica Università delle Arti e Mestieri.
La loro cucina, frutto di una ricerca del passato che vuole ripercorrere un processo storico di formazione, di scelta e di gusti legati alle abitudini di vita degli uomini, collegando strettamente il cibo al lavoro e alla stagione, trovò subito i consensi di una clientela, non solo eugubina ma anche al di fuori dell’Umbria.
I menu elaborati da Rodolfo, ispirati ai profumi della terra e valorizzati da una giusta scelta di vini, diventarono subito parte integrante della cultura eugubina, collegandosi alle varie ricorrenze locali, alla trebbiatura, alla festa dei ceri, ai piatti propiziatori e ai piatti tradizionali, come il macco, l’imbrecciata, il fricco, la crescia e la cicerchiata.
Così, anno dopo anno il ristorante ‘La Taverna del Lupo’ diventa una delle location alla quale è d’obbligo fermarsi per scoprire ed assaggiare le pietanze che hanno fatto la storia gastronomica dell’Umbria.
La ragione del successo è legata non soltanto alla capacità organizzativa e allo spirito di sacrificio dei componenti la famiglia Mencarelli, all’interno della quale ognuno ha un ruolo ben preciso, dalla moglie Lisetta, che si occupa del ricevimento, alle figlie Daniela, Viviana ed Agnese, che curano i clienti a tavola, ma anche ad un genere di cucina che affonda le sue radici nella storia della città.
Il segreto sta ancora oggi in un quello sguardo che, nonostante siano passati cinquanta anni, non è mai cambiato. Rodolfo e Lisetta e la loro famiglia sono una storia d'amore e di passione, un'emozione, un sorriso che ti accoglie ogni volta che li incontri.
E quella loro cucina così sincera e così vera, unita alla cortesia cavalleresca dei gentiluomini umbri, nobili sia per antiche progenie che per le buone azioni compiute in difesa del prossimo, fanno sì che la semplicità diventi un valore assoluto e un merito successo.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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