LA SPIGOLA DI GOLFO ARANCI NUOVA FRONTIERA DEL PESCE GOURMET

I gourmand del pesce hanno una nuova meta: La Spigola di Golfo Aranci, in Sardegna, porta d’ingresso della Costa Smeralda. Lo storico ristorante, che si affaccia direttamente sulla spiaggia, è pronto a riaprire con un nuovo menu, frutto della costante ricerca condotta dallo chef Roberto Pisano. Uno studio quasi maniacale che oggi si traduce in una cucina unica, a base di prodotti ittici di altissimo livello: freschi, scelti direttamente in barca, frollati, attraverso tecniche innovative in grado di estrarre il gusto più intenso e sorprendente, o in edizione limitata in vaso, in vendita sullo shop online del ristorante e in pochissime selezionate boutique in Italia.

La ricerca dello chef si sposa con tecniche nuove, ma è anche in grado di riportare in vita antiche tradizioni. Come nel caso del pane: quello servito alla Spigola è un Civraxiu di formato grande, realizzato con farina macinata a pietra e lievito madre. Tipicamente sardo, è un lasciapassare per un’atmosfera d’altri tempi, quando era alla base dell’alimentazione dei contadini e veniva consumato quotidianamente durante il lavoro nei campi. Anche la fregola, servita con brodo di scorfano, brodo di gambero e ragù di pescato del giorno, è home made, così come la bottarga, che corona lo Spaghetto di Gragnano, rinfrescato da lime e finocchio di mare.

Se le materie prime sono al 100% sarde, a partire dal pescato, proveniente unicamente nello specchio d’acqua certificato come Mare di Sardegna, la proposta di Roberto Pisano attinge dalla storia di famiglia e dalle cucine territoriali di tre regioni diverse: dal Piemonte alla Sardegna, passando per la Liguria, con i suoi piatti Pisano ripercorre metaforicamente l’antica Via del Sale, lungo la quale fin dal Medioevo vino, formaggi, e granaglie provenienti dall’entroterra incrociavano olio, acciughe e sale, che arrivavano dalla costa.

La famiglia dello chef Pisano è ancora attivamente coinvolta nella gestione del ristorante, a partire dal padre, che vi ha riversato anche la propria passione per l’arte contemporanea. Sempre a lui spetta l’onere di orientare i clienti tra le oltre 200 etichette in carta, tra vini del territorio, tra cui una consistente fetta di biodinamici, e una selezione di oltre 40 champagne. Per apprendere l’arte del buon vivere, invece, è sufficiente il panorama.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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