La "prima cotta" diventa innamoramento a Londra: la birra degli studenti di Padova vince il "CraftBeer Awards"

Ehi, che sbandamento! Altro che "prima cotta". Questo è innamoramento puro.

Vincere in Inghilterra, patria della birra, rende la soddisfazione maggiore. Il Birrificio di Accademia delle Professioni, scuola di alta formazione a Noventa Padovana in provincia di Padova, ha sbancato i “CraftBeer Awards” di Londra guadagnando un oro, due argenti e un bronzo.

Il concorso, tra i più importanti in Europa, mette in competizione le migliori birre artigianali del mondo.

La gara riunisce ogni anno le migliori birre sullo sfondo di un mercato dinamico e strategicamente importante come quello dell’Unione Europea e del Regno Unito.

Un palcoscenico di tutto rispetto che in giuria annovera i più autorevoli buyer di birra in Europa.

Ogni prodotto viene sottoposto a un rigoroso processo di degustazione che consente anche ai micro-birrifici, meno conosciuti a livello Internazionale, di competere allo stesso livello contro i marchi già affermati sulla scena internazionale.

“La Prima Cotta” Porter ha ottenuto la medaglia d’oro, si tratta di una birra scura ad alta fermentazione tipica della tradizione anglosassone caratterizzata da note tostate accompagnate da una luppolatura erbacea e lievemente resinosa. Per questa produzione i malti, i luppoli e il lievito inglesi sono accompagnati da una leggera aggiunta di luppolo americano a rendere la birra più moderna e accattivante, ma ancora fortemente legata alle porter di un tempo.

Per “La Prima Cotta” Pils e Weiss, birre chiare di ispirazione tedesca, è arrivata la medaglia d’argento mentre “La Prima Cotta” Schwarz si è aggiudicata la medaglia di bronzo. Per queste tre produzioni è stata rispettata completamente la tradizione brassicola tedesca: i malti, i luppoli, e i lieviti scelti sono tutti di provenienza teutonica per ottenere un risultato aromatico molto equilibrato fra i malti e le note erbacee e delicate dei luppoli provenienti dalla regione bavarese dell’Hallertau.


Le birre sono il frutto del lavoro fatto in classe dagli studenti, supportati da docenti di assoluto livello.

Nel caso specifico, le birre premiate sono il risultato delle produzioni ottenute da quattro differenti classi di Birrai, che ne hanno elaborato la ricetta e seguito le varie fasi di produzione brassicola.

 

“E’ un risultato importante, frutto dell’esperienza e del metodo che i nostri mastri birrai trasferiscono alle persone che decidono di seguire i nostri corsi professionali – afferma Federico Pendin, Presidente di Fondazione San Nicolò a cui Accademia delle Professioni fa riferimento – alla formazione teorica associamo un percorso pratico che permette agli studenti di cimentarsi da subito con la realtà produttiva”.

“Innovazione e ricerca sono al centro della nostra offerta formativa – precisa Pendin– questo risultato si somma all’inaugurazione del Birrificio Didattico 4.0 di Accademia delle Professioni presso SMACT Competence Center in collaborazione con l’Università di Padova. Il nuovo spin-off produttivo è un laboratorio didattico innovativo di produzione brassicola dove realtà aumentata, machine learning e supervisione da remoto saranno a supporto dell’expertise Accademia nella produzione brassicola al fine di sviluppare ricette innovative e sperimentare sempre nuove linee di prodotto”.

Accademia delle Professioni è stato il primo soggetto in Europa a introdurre un percorso formativo per la Qualifica Professionale di Birraio Artigiano.

Sono 105 i birrifici artigianali aperti in tutta Italia da ex studenti usciti da Accademia delle Professioni.

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 132 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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