ITALIA NEL BICCHIERE - CHIANTI CLASSICO RISERVA LODOLAIO 2016 DI CASTELVECCHI

Alta sui colli più alti nel cuore del Chianti Classico, la Premiata Fattoria di Castelvecchi, a Radda in Chianti (Si), racconta secoli di tradizione e un presente di tenaci sfide vitivinicole. Qui si coltiva una passione antica, riscoperta in undici preziosi cru, dove dimorano vecchie vigne restaurate e dove radici ritrovate affondano nella terra madre di Toscana.

Qui sono ottenuti vini di grande carattere, come Capotondo, Lodolaio, Madonnino, Solana, premiati in Italia e nel mondo. Campioni di quelle degustazioni alla cieca che appartengono alla più schietta tradizione locale: apprezzati da quei rari intenditori che ancora sentono, dentro il bicchiere, il battito sereno del tempo, come il Chianti Classico Riserva Docg Lodolaio 2016.

Lodolaio nasce in un terroir unico al mondo per microclima e caratteristiche del terreno, posto a 500-600 mt di altitudine, da uve Sangiovese ottenute dalla riproduzione tramite selezione massale di viti di origine antichissima, vero patrimonio aziendale. Matura nell’antica Cantina di Castelvecchi, sotto le volte del castello millenario. Tutti questi elementi concorrono ad assicurare un risultato eccellente in termini di equilibrio tra potenza ed eleganza.

Questa riserva nasce da un’attentissima selezione delle uve, che sono state raccolte il più tardi possibile per massimizzare la maturazione dei grappoli.

La macerazione si protrae per oltre 30 giorni. Il vino, dopo una prima decantazione, affina per 12 mesi in barrique di primo passaggio. Dopo due anni di cantina viene quindi imbottigliato ed affina per un altro anno in bottiglia prima di essere pronto per la vendita.

In degustazione - Colore rosso deciso e vivace con riflessi viola. Profumo fresco, complesso con un frutto intenso che ricorda i sentori della frutta a bacca rossa come la ciliegia, il ribes, la mora e il lampone. La speziatura riconduce alla liquirizia, chiodi di garofano, cannella, pepe e cioccolato fondente con un finale alla vaniglia. Al gusto si presenta caldo ed avvolgente con un tannino elegante, soprattutto in quest’annata dove la selezione dei grappoli è stata più rigorosa e per il prolungamento della vendemmia.

Vino di grande equilibrio, da meditazione, indicato per accompagnare piatti di carni rosse brasate o cotte alla brace e cacciagione.

www.chianticastelvecchi.it

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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