IN VIAGGIO NELLE ALTE MARCHE - CANTIANO

In attesa di tornare a viaggiare liberamente cerchiamo di scoprire le nostre prossime mete: Cantiano, paese della nostra piccola ma grande Italia.

Cantiano (PU) fa parte dei nove comuni delle Alte Marche (Acqualagna, Apecchio, Piobbico, Frontone, Cagli, Arcevia, Sassoferrato, Serra Sant'Abbondio) le cui origini storiche risalgono al VI sec. a.C. Con l'invasione degli Ikuvini, una ramificazione del popolo degli Italici, che dall'Europa continentale occupò l'area appenninica dell'odierna Scheggia togliendo agli antichi umbri le loro terre, libertà e nome.

Nel corso dei tempi a disputarsi il domino del Castello di Cantiano furono anche i Montefeltro di Urbino ed i Malatesta di Rimini, sostenuti per interessi territoriali dai Visconti, signori di Milano e dalla repubblica di Firenze. Caduta la rocca di Colmatrano, il castello di Cantiano, seppure inespugnato per gloria del difensore conte Francesco Gabrielli, patteggia una pace onorevole e viene ceduto ai Montefeltro, seguendo così la storia ed il destino dello Stato di Urbino.

Tra la storia, la cultura e le tipicità di Cantiano occupa un posto molto importante il cavallo. A Cantiano, infatti, quando si parla di cavalli, si parla di "Cavallo del Catria", nome derivante proprio da quel Monte Catria che sovrasta Cantiano.

Una razza dalle origine antiche, di cui documenti di oltre un millennio ne citano l'esistenza; una razza influenzata nella sua evoluzione grazie ai carbonari, dai contatti con i cavalli maremmani, con il "Croato" ed altre razze che hanno consentito al Cavallo del Catria di rafforzare le sue caratteristiche di robustezza per vivere e proliferare allo stato brado nei pascoli montani del territorio.

Di buona indole, una volta educato riesce a mantenere con facilità l'addestramento ricevuto tanto da essere utilizzato sin dalle sue antiche origini sia come animale da lavoro che come elemento insostituibile delle cavallerie di antiche signorie, conquistandosi il gradimento dei Duchi di Urbino per poi essere reclutato, fino alla prima metà del secolo scorso, anche dall'esercito italiano.

Oggi per questo animale il futuro si illumina di nuovo orizzonti legati al turismo equestre, anche grazie alla sua mansuetudine ed alla sua abilità di muoversi per sentieri anche difficili e scoscesi derivata dal vivere allo stato semibrado, all'ippoterapia.

Nella vicina Chiaserna di Cantiano il Centro Ippico di Badia (tel. 0721790800) consente di scoprire il mondo dei cavalli del Catria e fare gite nel Monte Catria.

Dal 'Cavallo del Catria' alle delizie gastronomiche il passo è breve visto che grazie al 'Pane di Chiaserna, riconosciuto dalla Regione Marche ed inserito nell'elenco dei prodotti tipici nazionali pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica,  Cantiano è dal 2002 socio fondatore dell'associazione "Le Città del pane",  nata con la finalità di creare una rete tra i centri noti per la tradizione del pane per valorizzare al meglio questo prodotto.

Questo pane è detto di Chiaserna dal nome della frazione di 600 abitanti ai piedi del Catria, nel comune di Cantiano dove si trovano dei forni che lo producono secondo un rigido protocollo: preparato in filoni di forma allungata leggermente schiacciata, di colore dorato è privo di sale.

Altra delizia di Cantiano è la la visciola, una specie di ciliegia selvatica utilizzata nelle preparazioni artigianali di tradizione casalinga, come  marmellate, frutta sciroppata e visciolato.

Cantiano un comune a contatto con la natura!

www.comune.cantiano.pu.it

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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