IN VACANZA IN TICINO FINO AD AUTUNNO INOLTRATO

Lugano – Tra un giro in bici alla scoperta di pittoreschi borghi e un museo a cielo aperto unico nel suo genere - Il piacevole giro in bici della penisola presso Lugano – un percorso di 22 km intorno al Monte Arbostora – combina natura, cultura e gastronomia. Ha punto di partenza e di arrivo a Paradiso, ai piedi del Monte San Salvatore, e si svolge prevalentemente su sterrato attraverso boschi di latifoglie inondati di luce e caratteristici villaggi ticinesi. Il primo che si incontra è Torello: si superano la chiesa, il monastero e l’antico podere e si prosegue fino al santuario della Madonna d’Ongero, al termine della Via Crucis. Poi, si continua per i prati dell’Alpe Vicania fino al Parco San Grato. Che si nutra o meno una passione per il mondo floreale, il giardino botanico, con la sua varietà di piante, i sentieri tematici e il ristorante, è il luogo ideale per sostare a rifocillarsi prima di dirigersi verso il pittoresco borgo di Carona. Mentre si pedala per il centro ben conservato, si capisce perché il paese sia orgoglioso degli innumerevoli architetti, scultori, stuccatori e marmisti che l’hanno arricchito con la loro arte. Prima di tornare a Paradiso, vale senz’altro la pena di deviare verso Pazzallo per fare una capatina ai locali dell’Associazione Giardino di Bacco, il cui obiettivo è promuovere la produzione e il consumo di prodotti locali nel rispetto dei principi di salute, sostenibilità e biodiversità. https://www.myswitzerland.com/de-ch/erlebnisse/route/vicania-bike/#InpageNavigation1_4

 
Mendrisiotto – Di cantina in cantina per degustarne i prodotti e carpirne i segreti - Terra baciata dal sole e famosa per gli spettacolari panorami, il Ticino ha fra le sue tante attrattive anche un’antica tradizione vinicola. Il clima mite che vi regna favorisce la produzione di vini molto speciali, primo fra tutti il Merlot, il cui vitigno – di gran lunga il più diffuso nella regione – rappresenta oltre l’80% delle uve che crescono nella Svizzera italiana. Il primato in termini di cultura vinicola va al Mendrisiotto, che non a caso partecipa al progetto Swiss Wine Tour con un ampio ventaglio di attività enogastronomiche. Ne è un esempio il tour Bike & Wine, che ogni sabato fino a ottobre invita a montare in sella alla bicicletta e a perdersi tra i filari, lungo percorsi sempre in discesa che portano di cantina in cantina alla scoperta dell’universo vitivinicolo del Mendrisiotto, tra degustazioni di vini pregiati e visite a produttori noti e meno noti. Tra questi trova posto, accoccolata sui dolci pendii della Val Mara, l’Azienda Bianchi. Coltivazione biologica e idee innovative sono i tratti distintivi dell’impresa familiare fondata nel 1998 da Marcy e Alberto Bianchi e oggi gestita dai figli, Gabriele e Martino, che si sono uniti a tempo pieno all’attività 8 anni fa l’uno e 7 anni fa l’altro. Tra le specialità della casa spiccano vino, grappa e miele – e un inaspettato asso nella manica: una vecchia ricetta della nonna con cui i fratelli hanno conquistato la scena gastronomica ticinese. Si chiama Sambì ed è una bevanda a base di fiori di sambuco fermentati con un grado alcolico del 4.2%. Una tradizione del Mendrisiotto che i Bianchi hanno salvato dall’oblio e riportato in auge. https://swisswinetour.com/de/

A tenere alto l’onore del Ticino come culla di pregiati nettari è, oltre al vino, la grappa. Caratterizzata da una crescente popolarità e da una straordinaria varietà, quella che un tempo era principalmente utilizzata come una panacea contro il mal di stomaco e il senso di pesantezza – funzione che, comunque, non le toglie nessuno – è oggi particolarmente apprezzata in ambito gastronomico, dove trova impiego nei dessert non meno che in salse di ogni tipo. La finezza e il gusto della grappa, che per essere commercializzata come tale deve avere una gradazione alcolica non inferiore al 37% in volume, sono determinati dalle vinacce (bucce e vinaccioli) che vengono sottoposte a distillazione e dal legno in cui il distillato matura. La degustazione di una grappa, come quella di un vino, è un piccolo grande rito, fatto di piacere e tranquillità (slow food). Lo è senz’altro all’Azienda Agricola e vitivinicola Cadenazzi di Corteglia, la cui visita abbina alla degustazione di grappe di produzione propria aneddoti sulla storia della tenuta e segreti sui processi di distillazione e di affinamento della grappa.
https://www.ticino.ch/it/commons/details/Degustazione-Grappe/149240.html

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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