IN ALTO ADIGE IL GALLO ROSSO PER PASQUA COVA UOVA COLORATE

Da dove veniamo, il nostro passato, la nostra storia e quella dei nostri nonni, gli insegnamenti, i racconti, i ricordi, le esperienze, i riti e le credenze fanno parte di tutte quelle informazioni che vanno a riempire il baule del nostro essere. L’importanza di tutti questi dati è fondamentale, è un patrimonio inestimabile che aiuta ognuno di noi a formare la propria personalità. In Alto Adige e soprattutto nei masi e nella cultura contadina, le tradizioni sono ancora molto vive e molto sentite e rappresentano il senso di appartenenza ad una comunità.

La Pasqua in Alto Adige, ad esempio, ogni anno è un momento molto legato alle usanze, ma nello stesso tempo di grande festa sia per i grandi che per i piccoli.

Nella Domenica delle Palme, ad esempio, è tradizione che in chiesa vengano benedetti i ramoscelli di ulivo e di palma. Questi, successivamente, vengono portati a casa e sistemati nell’angolo della stube dove è posizionato il crocifisso, a protezione della casa e del maso. In estate poi, in caso di forte temporale, i contadini bruciano i rami di palma perché il fumo provocato allontani le nuvole minacciose.

In questo giorno i bambini precedono l’entrata di Cristo in chiesa portando rametti di ulivo, di vimini, di sempreverdi o mazzolini di erica e di altri fiori primaverili attaccati a lunghe aste.

Il Giovedì Santo si usa riunirsi tutti in famiglia per colorare e decorare le uova, spesso utilizzando il metodo antico che prevede l’uso della buccia di cipolla.

In Alta Badia le uova decorate hanno un significato molto particolare e importante: le giovani donne le regalano ai ragazzi che intendono sposare nel corso dell’anno.

Nel Venerdì Santo si prepara un cestino con dentro varie specialità pasquali, che vengono benedette in chiesa il giorno dopo e messe in tavola e mangiate poi nel giorno di Pasqua.

Dopo la messa di Pasqua, in alcune località altoatesine, si organizza nella piazza del paese il “Preisguffen”, una sorta di gara a “colpi d’uovo”: due contendenti, “armati” entrambi di un uovo sodo, si sfidano battendo con un solo colpo la parte alta del loro uovo. Vince chi resta con l’uovo intatto; come trofeo, guadagna l’uovo rotto dell’avversario.

Nella domenica di Pasqua, mentre gli adulti chiacchierano a tavola, i bambini si cimentano nella ricerca delle uova decorate, dei dolci e di altri regali che il “coniglio di Pasqua” ha nascosto per loro nel prato di casa. Nello stesso giorno i bambini ricevono in regalo dai padrini e dalle madrine un “Fochaz”, un pane dolce a forma di gallina per le bambine e a forma di coniglietto o di cavallo per i bambini.

Le tradizioni pasquali si possono vivere e provare direttamente trascorrendo una vacanza in un maso Gallo Rosso in quel periodo. La stagione inoltre regala già temperature miti e il sole è addirittura caldo in alcune ore della giornata. A Pasqua infatti la primavera offre uno spettacolo naturale che è un tripudio di colori e di profumi, oltre che di prodotti freschi, sani e genuini che i contadini dei masi Gallo Rosso utilizzano, prendendoli dai loro stessi orti e campi, nelle ricche ed abbondanti colazioni preparate per gli ospiti.

Andare a raccogliere le uova da decorare nel pollaio, cercare a Pasqua quelle colorate nei verdi prati, creare i mazzolini di piccoli fiori da portare alla processione nella Domenica delle Palme, preparare insieme alla contadina l’impasto per i Fochaz, scegliere le specialità da mettere nel cestino da portare in chiesa per la benedizione il Venerdì Santo, sono tutte esperienze meravigliose e uniche che rendono indimenticabile una vacanza. Per tutti.

I masi Gallo Rosso però sono strutture piccole che, proprio per questo motivo, garantiscono un trattamento molto esclusivo e una cordialità da condividere con pochi. Pertanto si consiglia di prenotare con anticipo per garantirsi una Pasqua all’insegna della tradizione. Gli oltre 1600 masi Gallo Rosso sono tutti presenti sul sito www.gallorosso.it, dove è possibile effettuare una ricerca utilizzando i filtri a disposizione, che aiutano ad individuare facilmente gli agriturismi che rispondono alle proprie esigenze.

www.gallorosso.it


Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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