IL VALDOBBIADENE SUPERIORE DI CARTIZZE D.O.C.G. DRY DI RUGGERI SPOSA I CLASSICI DOLCI DEL NATALE
Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Dry di Ruggeri è un vino da gran finale, perfetto con i classici dolci delle feste e per i brindisi di fine anno. Dulcis in fundo per un buon inizio, con bollicine rigorosamente Dry.
Dal Nadalin veneto al Panforte toscano, dal Panettone ormai nazionale allo Zelten trentino, dalla Gubana friulana agli struffoli napoletani, i dolci della tradizione sono immancabili sulle tavole delle feste. A ognuno il suo, con la massima libertà – ma con una sola regola: l’abbinamento con bollicine rigorosamente Dry. E quale miglior abbinamento se non il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Dry di Ruggeri? Vino perfetto per un gran finale in dolcezza, e non solo letteralmente.
Quest’anno, inoltre, c’è un motivo in più per scegliere Ruggeri. Sono stati coinvolti i ragazzi con disabilità del Centro Diurno ALI di Valdobbiadene per realizzare i biglietti di auguri. Grazie a questo progetto la Cantina supporta il Centro nello sviluppare progetti di crescita per le persone disabili. Da sempre infatti Ruggeri si impegna per mettere le persone e il territorio al centro.
Amabile e carezzevole, fresco e con corpo molto equilibrato, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Dry di Ruggeri è un nettare dai riflessi aurei e dal perlage minuto e persistente che si distingue per i suoi profumi finemente fruttati e floreali che rimandano alla frutta matura - in particolare la mela gialla e i fiori di glicine. A custodirlo, un’elegante bottiglia con etichetta dorata che arricchisce la mise en place e non solo.
A Capodanno allo scoccare della mezzanotte, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Dry Ruggeri è la bollicina dei festeggiamenti, da accompagnare in modo scaramantico a chicchi d’uva e arilli di melagrana.
Sulle tavole natalizie apparecchiate a festa, per celebrare il nuovo anno, o come pacco dono sotto l’albero, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Dry di Ruggeri riflette il rinomato saper fare di un territorio dichiarato Patrimonio UNESCO per la sua cultura enologica. Negli anni la storica cantina è diventata un vero e proprio punto di riferimento per il territorio. Ad oggi pigia infatti la percentuale più alta di uve vinificate nel Cartizze. Inoltre, porta avanti progetti di ricerca a tutela dell’eccezionale biodiversità nell’area del Cartizze che vanta oltre cento specie di piante, fiori ed erbe spontanee e abbraccia il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) a certificare l’alta qualità e la sostenibilità in vigneto.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).