IL SALOTTO DEL VILON DIVENTA OYSTER BAR
Ogni giovedì a partire dalle 18.00
Ostriche e champagne. Questo il filo conduttore che anima il giovedi al Salotto del Hotel Vilon.
Nel cuore della Capitale, in un’ala di Palazzo Borghese, si può godere di un superbo aperitivo coccolati dai seducenti consigli di Federico Denipoti, oyster man formatosi a Londra in due grandi classici per le ostriche, Bentley’s Oyster Bar &Grill e Wiltons Restaurant and Oyster Bar, uno dei più antichi e assai ben frequentato. Per Federico le ostriche sono una passione e mentre apre e serve, narra, spiega, incuriosisce chi ha davanti al bancone. C’è qualcosa di romantico e affascinante nel raccontare di allevatori artigiani del mare e di sfumature del gusto.
E per chi volesse approfondire, da non perdere le proposte al ristorante Adelaide dello Chef Gabriele Muro che, con l’occasione, ha introdotto due special fuori menu, presenti tutti i giorni, a base di questa leccornia del mare, due primi piatti dal gusto avvolgente e profondo, il Risotto all’Ostrica e polvere di limone nero e lo Spaghetto ostriche e finocchietto selvatico.
Le ostriche arrivano dalla Bretagna, dalla Normandia, dall’Irlanda, ma ce ne sono anche di nostrane come la Perla del Delta, veneta, carnosa ed avvolgente o l’Ostrica del Vento, sarda, cremosa e dal gusto persistente.
A dare il tocco glamour sono le bollicine più amate al mondo, da sempre oggetto di desiderio. Come starter arrivano subito gli snack, olive, mandorle e chips. Poi ecco le ostriche.
Non ammettono mezze misure, chi le sceglie le ama alla follia. Fresche, eleganti, succulente, complesse. Dapprima quell’essenza di mare e alghe, iodio puro, poi il gusto evolve verso note vegetali che diventano morbide e rotonde, e sul finire è la dolcezza della frutta secca e della vaniglia ad avvolgere il palato.
Insieme vengono serviti aceto di lampone per ammorbidire la sapidità, o il tabasco per dare una nota piccante. Per chi lo chiede arriva anche il limone, ma avvolto in una leggera trama di cotone perché non alteri il gusto.
Quanto agli abbinamenti, se è vero che anche un semplice Muscadet con le sue note fresche e agrumate non starebbe affatto male, Simone Freda, giovane maître del Vilòn, perché l’abbinamento sia un’esplosione in bocca, seleziona ogni giovedì piccole maison di champagne di nicchia più la Cuvée Brut e la Cuvée Rosé di Laurent-Perrier, champagne della casa al Vilòn.
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Sabino Cirulli
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