IL RUCHÈ DI CASTAGNOLE MONFERRATO

Si prospetta un anno speciale per il Ruchè di Castagnole Monferrato. Partirà a breve  il ciclo di seminari e incontri, per ora virtuali, dedicati a questo vino e ai suoi produttori. A curarli sarà Francesco Saverio Russo, wine blogger e wine educator.  

<< Non esiste al mondo un vino come il Ruchè, e il nostro impegno è valorizzarlo per la sua unicità – afferma con orgoglio Luca Ferraris (nella foto), Presidente dell’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato - con questi incontri faremo conoscere i mille volti di questa varietà straordinaria, in modo originale, dando voce ai produttori>>.

Obiettivo è comunicare il Ruchè partendo dalla vigna e dal territorio, raccontandone le caratteristiche varietali, pedoclimatiche e la predisposizione a molteplici interpretazioni.

Francesco Saverio Russo diverrà così la voce dell’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato. Molti saranno i temi trattati.

<< Oltre a presentare i volti dei produttori, divertente sarà affrontare l'argomento “abbinamenti impossibili”: dote del Ruchè è reggere abbinamenti con cucine notoriamente difficili da accompagnare. In questo contesto verrà introdotto anche il concetto di “Ruchè by the glass”, per rispondere alle esigenze della ristorazione e dei gourmet italiani e internazionali >> afferma Francesco Saverio Russo.

Suo compito sarà evidenziare come il Ruchè risponda all'evoluzione del gusto nei mercati ai quali si rivolge, ma anche la duttilità che permette ai produttori di proporne differenti interpretazioni.

<< Le versioni di Ruchè più fresche vantano un profilo aromatico ricco nel frutto e fresco nel fiore e un’intrigante speziatura naturale, dovuta al Rotundone, molecola che determina l'aroma di pepe nero nel vino. Unito al buon equilibrio fra struttura e acidità e al tannino garbato, permette un approccio diretto, senza ostacoli.  La vocazione varietale permette di ottenere anche grandi vini con lunghi affinamenti in legno e persino di venire prodotto in versione passito. Ho sempre creduto nel Ruchè, ma mai come in questo periodo in cui l'attenzione agli autoctoni meno noti e alle piccole produzioni è evidente sia in Italia che all'estero.>>

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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