Il lago di Bohinj, perla delle Alpi slovene dove tutto si muove in silenzio

In barca, in bicicletta o a piedi: alla scoperta di un angolo del Parco del Triglav dove natura, arte e buon cibo si fondono armoniosamente. L'antica chiesa di San Giovanni custodisce tesori del XIII secolo

La prua fende il lago come una lama, muovendosi leggera, quasi con eleganza. Silenzio, parla la natura. Siamo sul lago di Bohinj, una perla color smeraldo ai piedi della Alpi Giulie. Ai piedi di quel Monte Tricorno, che è simbolo stesso della Slovenia. Al centro di un parco naturale che è fra i più belli e pittoreschi d’Europa. Si naviga su una barca a trazione elettrica, così da non perdere nulla del silenzio che ammanta questo lago che con quello vicino di Bled costituisce un’oasi alpina di raro incanto.

Per ammirare appieno la magia del paesaggio che si dipana intorno al lago basta affrontare il sentiero nel bosco che porta alla cascata Savica o salire sul Vogel, la montagna che sembra quasi proteggerlo. Mano a mano che la funivia sale, la visione si fa sempre più ampia e il piccolo lago assume le sembianze di una gemma incastonata in un eden. Gemma che riserva anche qualche piacevole sorpresa storico-artistica dato che la chiesetta di San Giovanni, una delle più iconiche della Slovenia, sembra messa lì da un pittore per dipingerla. Insieme al suo antico ponte in pietra, naturalmente, con cui costituisce uno degli scorci più fotografati della zona. All’interno sono conservati affreschi di età medievale (XIII secolo): la testa lignea del Battista ha pochi esempi simili al mondo. 

Uno dei modi migliori per scoprire la bellezza di questa zona è la bicicletta, naturalmente anche nella versione e-bike. Una rete di sentieri dedicati è inserita armonicamente nella natura e nel paesaggio, persino con ardite passerelle in legno e piccoli ponti appositamente realizzati. I percorsi sono i più vari, alcuni fanno tappa in luoghi del gusto come piccoli caseifici artigianali (come quello di Andreja Ravnik) o in “gostilne” o ristoranti (come quello dell’Hotel Kristal di Ribcev Laz) dove si può apprezzare la trota iridea del lago preparata in più modi o anche la zuppa di zucca con i propri semi.

Bohinj è una meta bella in tutte le stagioni, il cui paesaggio cambia veste e regala atmosfere in ogni periodo dell’anno. Come un caleidoscopio. Non a caso la località è stata inserita nel circuito Alpine Pearls, le perle delle Alpi. Più perla di così…

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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