Il futuro della cucina italiana

INTERVISTA a IVAR, Prefetto di Lombardia Accademia Italiana Gastronomica Storica.
 

Sono nato tra le pentole, da genitori ristoratori. Mio padre voleva che diventassi avvocato. Io ho scelto di proseguire il mio percorso nel settore alberghiero-ristorativo. Da ormai dieci anni al ristorante entro solo per sedermi a tavola. Ho lasciato la conduzione della cucina ai miei figli che seguono in modo eccellente le mie orme.
Da quel momento ho deciso di intraprendere una nuova avventura – per me non è un lavoro se mi diletto nel farlo -, e mi sono ritagliato uno spazio nel settore dei “Progetti” di internazionalizzazione di risorse umane nel settore alberghiero ristorativo. Questo progetto è rivolto ai ragazzi da ogni angolo del mondo e ha visto coinvolti fino ad ora studenti di 16 paesi Europei.
Quello a cui miriamo è l’insegnamento rivolto a Cuochi e Camerieri, dell’importanza del prodotto agroalimentare ed enogastronomico Italiano, conoscere la loro specificità al fine di esaltarli al meglio e portare ad una maggiore consapevolezza nel loro acquisto una volta rientrati in patria.
Gli studenti che arrivano in Italia sono motivati, entusiasti, sempre attenti e disponibili, interessati ad acquisire nozioni tecnico-pratiche della nostra cultura culinaria.
Quello che facciamo è promuovere “il prodotto italiano” attraverso una full-immersion di 3-6 mesi complessivi, alloggiando e vivendo le loro giornate con colleghi italiani e stranieri.
Divertendosi con loro, stringendo legami d’amicizia, apprezzando la cordialità e il nostro modo di vivere assieme alla nostra cultura e l’arte italiana invidiata da tutto il mondo, rientrando poi a casa entusiasti dell’esperienza fatta sul territorio italiano.
Questi ragazzi rappresentano il futuro della cucina italiana e l’arte dell’accoglienza, perché come abbiamo potuto notare negli anni risultano sempre meno i ragazzi italiani desiderosi di proseguire in questa splendida professione.
Quasi ogni giorno ricevo richieste per Cuochi e Camerieri non solo dall’Italia, ma anche da diversi stati del mondo e, la difficoltà spesso deriva dalla mancata conoscenza della lingua inglese di base.
Nella mia vita ho visitato 29 Stati, sempre con l’obiettivo di promuovere il prodotto del territorio a Italiano nelle molteplici preparazioni, ovvero quella semplice, quotidiana.
La cucina che è portatrice di sapori e profumi.
La cucina e i sapori che rimangono impressi nella mente.

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Ivar Foglieni

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