I segreti (anche gustosi) dei monaci camaldolesi di Carceri, incontro in Abbazia

Cosa facevano, cosa pensavano, cosa mangiavano i monaci camaldolesi dell’Abbazia di Carceri? Come impegnavano il loro tempo e da quali riti e abitudini era scandita la loro vita quotidiana? Sono alcuni degli interrogativi a cui darà risposta la “Serata Camaldolese” in programma lunedì prossimo (1 luglio) – con inizio alle ore 21  - nel Chiostro Monumentale dell’Abbazia di Carceri. L’evento sarà l’occasione per ripercorrere il periodo  della presenza dei monaci camaldolesi a Carceri, grazie alla consulenza storica di Padre Andrea Vaona,  storico della Chiesa e frate conventuale.

 

L’incontro, proposto come momento di chiusura di un percorso storico-artistico dedicato all’Abbazia di Carceri, rappresenta anche l’inizio di una serie di eventi  aperti al pubblico mirati alla valorizzazione del sito, alla luce della sua storia millenaria e dei suoi tesori artistici.

 

L’incontro vuole far rivivere il periodo della presenza camaldolese a Carceri (1408-1690) in tutti i suoi aspetti e  prevede un momento lirico-teatrale, a cui seguirà l’intervento di Padre Andrea. Alla fine è previsto un simbolico  momento conviviale, anche a testimonianza  del ruolo che i monaci di carceri hanno avuto nell’evoluzione della cultura enogastronomica della zona in epoca medioevale.

 

L’iniziativa  ha lo scopo di richiamare l’attenzione sull’Abbazia di carceri, patrimonio  storico-culturale di grande valore che il trascorrere del tempo rende sempre più fragile e bisognoso di cure. In un momento, peraltro, in cui è sempre più difficile accedere a fondi pubblici.

 

Da tempo a Carceri, è attivo un gruppo di volontari che offre la possibilità di visitare l’Abbazia con accompagnatore culturale, servizio che viene assicurato il sabato pomeriggio e la domenica. Le visite possono essere libere o su appuntamento. Gli spazi del complesso abbaziale – dove un tempo risiedevano i monaci camaldolesi - ospitano anche un Museo della Civiltà Contadina, un Centro di Spiritualità per gli Scout e un Ostello attrezzato per i pellegrini della Romea Strata (www.romeastrata.it).

 

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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