I CUOCHI BERGAMASCHI PREPARANO PASTO CALDO PER I PIU' POVERI DELLA CITTA'

Pasta pasticciata al forno, bocconcini di tacchino con verdurine croccanti e polenta morbida, crostata alla marmellata: è il menù che l’Associazione cuochi bergamaschi, guidati dal vicepresidente Santo Manetta, hanno preparato per oltre un centinaio di ospiti (extracomunitari ma anche italiani in gravi difficoltà economiche) accorsi ieri per il “Pranzo al Posto caldo”, alla stazione autolinee di Bergamo, lo stesso locale dove la sera operano i volontari dell’associazione guidata da don Fausto Resmini.

L’iniziativa si ripete ogni anno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà e per ricordare il patrono dei cuochi, San Francesco Caracciolo, la cui festività ricade il 13 ottobre. Patrocinio all’iniziativa hanno dato il Servizio Esodo del Patronato San Vincenzo e il Progetto Ponte, ma il ruolo dei cuochi bergamaschi è stato determinante.

«Con noi – tiene a sottolineare il vicepresidente Manetta, patron del ristorante-pizzeria Al Sorriso di Curno – va ricordato l’impegno dell’Abf , l’Azienda Bergamasca di Formazione, con sede in via Gleno, che ci ha supportati con un gruppo di allievi guidati dagli insegnanti Luca Bergamelli e Sergio Belotti, che si sono affiancati ai tre altri cuochi volontari Gaetano Verri, Giuseppe Simeone e Luigi Vavassori. L’acquisto delle materie prime, la preparazione e il servizio sono stati curati nei minimi particolari, con soddisfazione delle oltre cento persone bisognose che hanno partecipato al pasto caldo, in due turni per le ridotte dimensioni della sala che accoglie 56 convitati per volta. Per gli studenti presenti è stato anche un momento educativo e di riflessione, osservando dal vivo una situazione di povertà e bisogno che quasi tutti non avevano mai neppure immaginato».

Al’iniziativa del Pranzo caldo sono intervenuti anche alcuni assessori del Comune di Bergamo per sottolineare l’impegno della amministrazione nel sostegno ai più disagiati. Gli esponenti del Comune hanno elogiato e ringraziato il lavoro dell’Associazione Cuochi Bergamaschi e dell’Abf di via Gleno.

 

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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