GUERRIERI RIZZARDI, DA BARDOLINO NUOVO VINO E NUOVI LOOK

I fratelli Guerrieri Rizzardi hanno presentato le nuove etichette dei vini classici provenienti da vigneti di proprietà nel Bardolino, Soave e Valpolicella. I tempi di uscita dei vini sul mercato sono più lunghi rispetto agli altri anni, causa emergenza Covid 19, ma si spera in un fine estate ed un autunno positivi per tutti.

La Chiave del Bardolino Chiaretto


Il vino: KEY-A è un gioco di sillabe: “Chi-a-ret-to” pronunciato in inglese “Chi – a”.   Il nome indica anche ciò che rappresenta il vino, perché la vera forza della zona viticola del Bardolino è nella produzione di vini rosati di livello mondiale, la chiave del successo della denominazione. Fattori quali la posizione vicino al lago di Garda, il clima mite, i terreni sciolti e leggeri e la personalità delle uve Corvina e Rondinella, sono la ricetta ideale per questo grande vino rosato che, insieme al Bardolino rosso, sono la massima espressione enoica di queste terre.

KEYA nasce come rosato e non come sottoprodotto del Bardolino rosso. È un lavoro fatto su misura: vigneti dedicati, dove si raccolgono le uve in anticipo per preservarne freschezza e vitalità. Dopo una breve e soffice pressatura fondamentali per raggiungere il colore e l’intensità volute, il mosto fermenta a basse temperature in vasche d’acciaio inossidabile: anche in questa fase, si cerca di preservare la freschezza e la purezza degli aromi. Il vino è un rosato dal colore delicato ma ricco di personalità, ottimo da gustare fresco, da solo o in abbinamento a molti piatti, come antipasti freddi, crostacei, insalate e piatti speziati.

L'etichetta: L’osella raffigurata in etichetta si ricollega a Venezia e veniva data in dono dal Doge della Repubblica Veneta ai dignitari che visitavano lo stato. Questa rara e particolare moneta risale all'epoca del Doge Loredan ed è in etichetta (insieme al corno dogale) in omaggio alla Contessa Maria Cristina Loredan, madre dei quattro fratelli Rizzardi. Il design celebra il contributo della Contessa alla storia del Bardolino ed è di auspicio a questo vino come CHIAVE del successo della denominazione: non a caso l'etichetta ha la forma di una porta verso il futuro...


NUOVO LOOK PER I VINI CLASSICI

Negli anni si è progressivamente cercato di migliorare la qualità dei vini classici, prodotti dai vigneti più giovani, portandoli da un buon livello di vino quotidiano, al livello attuale, qualitativo più alto. Dato a ciascun vino un nome per evidenziare, come già fatto con la dicitura “integralmente prodotto e imbottigliato all’origine” (in alto a destra in etichetta), che questi non sono dei semplici “vini entry level", ma ognuno è una cuvée (assemblaggio di varie vasche, risultato di una rigorosa selezione, prima nei vigneti e poi in cantina).

Cuvée XV (Bardolino): XV secolo, quando la tenuta di Bardolino si sviluppò grazie ai Rambaldi, antenati dei Guerrieri.

Cuvée XVII (Valpolicella): XVII secolo, quando la tenuta a Negrar di Valpolicella fu acquistata dai Rizzardi .

Cuvée XX (Soave): XX secolo, quando fu acquistata la tenuta di Soave.

Il vino che non è selezionato per ciascuna di queste cuvée, è imbottigliato con etichetta diversa e destinato principalmente al canale Gdo Italia.  Ognuno di questi vini ha raggiunto un nuovo livello qualitativo, pur mantenendo sempre piacevoli caratteristiche di freschezza, fragranza e, soprattutto, bevibilità a prezzi accessibili.

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Az. Agr. Guerrieri Rizzardi

Strada Campazzi, 2 - 37011 Bardolino (VR)

tel. +39 045 7210028

press@guerrieri-rizzardi.it

www.guerrieri-rizzardi.it



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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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