Grande interesse per “Forme in movimento”

La mostra è stata inaugurata con letture in versi a tema della poetessa Barbara Berton a cura dell’attrice di teatro Francesca Pasetto con accompagnamento musicale della cantautrice Sara Saggin. La pittura di Monica Piona è di stile realistico. L’artista ama il dettaglio che interpreta con raffinata tecnica con pittura ad olio o la grafite, senza tralasciare tecniche miste. Gli studi artistici l’accompagnano da anni. Diplomata presso il liceo artistico statale di Verona è specializzata come stilista e modellista di abbigliamento femminile alle scuole Marangoni. Si è formata seguendo i corsi liberi all’Accademia Cignaroli di Verona. “Mi piace sperimentare – pone l’accento - diverse tecniche pittoriche ed essere sempre propositiva con le mie tematiche che si differiscono in composizioni di frutta e verdura, realizzati ad olio su tela, interni di abitazioni, su tavole di pioppo dipinte con tecniche miste e raffigurazioni di volti a grandi dimensioni, creati a grafite, olio e acquerello in supporti in tela o cartone. Le opere sono frutto di una mia ricerca, le composizioni nascono da mie foto che poi ritraggo su tele o tavole di legno. Ricerco la tridimensionalità, esalto la luce e l’ombra giocando con giochi di luce. Vorrei nei miei dipinti suggerire delle sensazioni di convivialità, benessere e spensieratezza”. La mostra sarà aperta tutti i giorni lavorativi fino al 22 aprile dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.30. “Il tipo di composizione pittorica che adotto nei miei quadri – ha evidenziato all’inaugurazione Monica Piona - viene chiamata “natura morta”. Io avverto le mie opere come composizioni vive, colorate e dinamiche. Da qui il titolo della mostra antologica dei miei primi tredici anni di pittura. Nell’impaginazione dei miei dipinti, mi interessa tenere stretto il campo visivo, con tagli che ricordano l’Iperrealismo Americano. Essendo la mia pittura minuta e particolareggiata spesso viene definita Iperrealista, ma così non è. La definirei Realista”.

Nel suo percorso ha affrontato diversi temi tra i quali l’uso eccessivo della plastica. “In questa serata – ha spiegato - ho portato le “Banane avvolte nel Cellophane”, uno di una serie di quadri che dipinsi dopo aver letto dell’isola di plastica che galleggia nei nostri oceani. La cosa mi disturbò talmente tanto che diedi origine ad una serie di quadri dall’ironia sottile. Ho dipinto le banane nelle loro “confezioni di plastica”, poi ho preso la tela dipinta e l’ho avvolta nuovamente nel Cellophane. A testimonianza di quanta plastica mettiamo in circolo dopo un piccolo acquisto”. Vivendo in campagna ha la fortuna di fare la spesa dal contadino. “A casa – ha raccontato - verso la verdura sul tavolo e la divido per riporla o cucinarla. Vengo catturata dalle forme, dai colori, scatto foto, che poi diventeranno modelli per i miei quadri. Mi diverte dare una lettura simbolica di questa frutta, ricerco aneddoti mitologici o storici. Nella serie della melagrana-uva-mela (un quartetto di quadri che dialogano tra loro), ho voluto racchiudere il valore di: “buona fortuna”. Monica di recente si è dedicata anche agli interni di case. “Nell’esposizione li ho divisi in periodi attraverso la ricerca ed il significato. Vorrei raffigurare l’atmosfera che si vive entrando in una stanza, sottolineare quel senso di benessere che si prova in certe abitazioni, quando sei accolto da chi ci abita, e dall’energia che emana quella casa. Nelle foto che scatto che diventano modelli, cerco di caratterizzare lo spazio, la luce che entra dalle finestre. La luce determina ore della giornata, periodi stagionali. In estate la luce è più calda, più densa, sottolinea il pulviscolo sospeso, rimbalza sugli oggetti. A sottolineare l’ordine o il disordine, metafora della nostra vita”.

Nella foto le protagoniste all’inaugurazione vestono le creazioni della stilista Laura Milan Atelier di Thiene