GOLA DEL GHIACCIAIO DI GRINDELWALD UN CAPOLAVORO DELLA NATURA

La gola del ghiacciaio di Grindelwald in Svizzera è un mondo fantastico tutto da scoprire e da vivere, in qualsiasi condizione atmosferica. Per chi ama le scariche di adrenalina, c’è la struttura a rete Spiderweb, di ben 170 m² di estensione, in cui è possibile esercitarsi in equilibrio e arrampicarsi sulla fragorosa Lütschine.

Un vero capolavoro della natura che non lascia indifferenti, la gola, un tempo coperta da ghiaccio glaciale, è accessibile attraverso gallerie rocciose e tunnel ed è una meta turistica molto apprezzata. Nella gola del ghiacciaio, camminare, ascoltare, guardare e sentire diventano un tutt’uno fino a regalare un’esperienza unica. L’acqua scrosciante e impetuosa della Lütschine, i riflessi di luce lungo le pareti scoscese, le variazioni di temperatura e il vento fresco stimolano particolarmente i sensi.

Questo mondo di avventure ed emozioni è suddiviso in sei aree tematiche: sintonia, formazione della gola, geologia, acqua, ghiacciaio ed esperienze mistiche. D’estate, la gola è accessibile anche il venerdì sera. Un’esperienza senza pari per grandi e piccini.

Garanzia di forti emozioni è il Canyon Swing. Da una piattaforma posizionata sopra alla gola gli amanti dell’avventura possono lanciarsi, assicurati a una fune, in un precipizio alto 90 metri. La fune ferma la caduta libera a 85 metri e i coraggiosi saltatori dondolano più volte con velocità fino a 120 km/h lungo la stretta gola del ghiacciaio. Questa avventura deve essere prenotata in anticipo.

Come arrivare: la gola è raggiungibile a piedi in 35 minuti dal centro di Grindelwald o in autobus dalla stazione ferroviaria di Grindelwald scendendo alla fermata Gletscherschlucht. Sono disponibili parcheggi.

 

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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