Gli italiani preferiscono lo spumante per i brindisi di Natale e Capodanno

Manca ormai poco più di un mese a Natale e alle feste di fine anno e, puntualmente, torna l’eterno dibattito: con cosa brindare a Capodanno? Champagne o spumante italiano? 
L’eterna diatriba con i cugini francesi si ripete ogni anno in occasione delle feste, periodo dell’anno il cui consumo di bollicine segna un’impennata. Già in questo, però, si segna la prima differenza rispetto ai francesi, dove lo champagne è considerato un vino a tutto pasto da consumare non solo nei giorni di festa, ma durante tutto l’anno. 
In Italia, comunque, lo spumante italiano la fa da padrone sulle nostre tavole, con dati di consumo in continuo aumento negli ultimi anni. Nel nostro Paese nel 2017 sono state stappate 66 milioni di bottiglie di spumanti italiani (+6% sul 2016), mentre all’estero 174 milioni (+11%). Un segno della ripresa del mercato interno italiano, consumatore sempre più attento di prodotti di qualità e made in Italy. Indice positivo anche l’export in doppia cifra trainato dal Prosecco Docg, lo spumante italiano più consumato ma anche più contraffatto all’estero. 
Le eccellenze italiane provengono sempre dalle zone storiche di produzione di spumanti: il Trentino (guidato dal Ferrari Spumante), la Franciacorta, la zona dell’astigiano in Piemonte e Treviso per il Prosecco. È interessante notare come accanto a questi big che detengono la fetta di mercato più importante si stiano consolidando altre zone di spumantizzazione, con risultati notevoli dal punto di vista qualitativo.
Il Durello della Lessinia sta sempre più con gli anni staccandosi dall’etichetta di “figlio minore” della provincia di Verona ed è ormai uno spumante riconosciuto, premiato e apprezzato in tutto il mondo. Sempre da Verona, sulle sponde del lago di Garda, il consorzio del Garda Doc ha recentemente presentato al Merano Wine festival il proprio spumante, offerte come benvenuto a tutti i partecipanti. Senza dimenticare, poi, zone come l’Oltrepò Pavese o l’Emilia, con produzioni di nicchia che stanno trovando buyer internazionali sempre alla ricerca di vini particolari e alternativi. 
Se il 2017 è stato l’anno della crescita, il 2018 secondo le stime attuali sarà un anno di riconferma di questi risultati positivi. Sarà quindi un Natale e un Capodanno all’italiana, all’insegna di panettone e pandori accompagnati dalle nostre migliori bollicine.

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