ENOE' E LA CULTURA DEL CIBO.

Enoè può sembrare un “non-luogo”. A cominciare dal nome, breve, scattante, brioso ma allo stesso tempo giocoso, come certi nomi inventati nelle fiabe e negli stornelli. Un nome che riprende l’allusione all’enoteca ma che, per chi ci vuole vedere un segno, ricorda anche il biblico patriarca Noè, il quale, si narra, non solo salvò delle barbatelle di vite dal diluvio universale, ma ne fu il primo appassionato coltivatore. Solo vino, dunque? Non proprio. Enoè diventa, a seconda del momento e dell’utenza, una bottega di prodotti alimentari di altissima qualità oppure un bistrot, dove il menu è studiato e realizzato da un giovane cuoco affiliato a JRE – Jeunes Restaurateurs, Alberto Basso, titolare del ristorante Tre Quarti in Val Liona. “ Oltre a questo studiamo e realizziamo incontri per approfondire la conoscenza di determinate tipologie di vino o distillato e percorsi di avvicinamento al mondo dell’enologia, spaziando dalla produzione all’abbinamento con il cibo.” aggiunge Riccardo Tin, già titolare di Tin Beer, una realtà che si occupa di distribuzione di bevande, e ora forza propulsiva di Enoè, insieme alla moglie Giulia e al direttore esecutivo Cristian Baratella. “Quando abbiamo scelto di aprire Enoè nel dicembre 2021 – racconta Tin – ci sembrava davvero un azzardo. La pandemia non era ancora scomparsa e come un convitato di pietra era sempre incombente. Ma ha prevalso il desiderio di sperimentare e, soprattutto, di far conoscere sempre più e sempre meglio questo meraviglioso mondo di cui sono affascinato fin da piccolo grazie ad una tradizione familiare legata all’enologia e alle mie due nonne che mi hanno tramandato l’amore, la curiosità e la ricerca per la buona cucina. E’ stata una spinta forte e sentita.” Sommelier professionista nel 2018, Riccardo Tin ha trasfuso la propria passione nella scelta e nella selezione di tanti prodotti che sanno raccontare una storia, dove dietro all’etichetta c’è un vissuto di lavoro e di impegno. “Tante realtà, alle volte piccole e poco conosciute, magari anche di nicchia, ma che portano dentro l’amore di un produttore e del suo territorio” afferma. Un progetto, quello di Enoè, che raccoglie in sé oltre 800 etichette di vini italiani ed esteri, insieme ad un’ampia, seppure misurata, selezione di distillati e un curato assortimento di sottoli, sottaceti e cibo conservato in genere, senza dimenticare il salmone e altri prodotti ittici sottovuoto. “Abbiamo cercato fin da subito – gli fa eco Cristian Baratella – di coniugare qualità e conoscenza, pensando in questo modo di contribuire nel miglior modo possibile alla cultura del cibo in tutte le sue sfumature. Per questo, i pilastri sui quali si poggia la filosofia di Enoè sono: selezione, formazione e degustazione. Per noi, la cosa più importante è la cura del cliente.” Un cliente che si trova subito avvolto in una dimensione di benessere e di calore, in questo ampio spazio situato ad Altavilla in parallelo alla Regionale 11, dove il soffitto è in doghe di caldo legno scuro, per richiamare l’ambiente delle cantine, e gli arredi moderni sui toni del muschio sono curati e personalizzati con particolari unici come, ad esempio simpatiche lampade ricavate dalle bottiglie. Un locale a tutto tondo, dunque, dove la pausa per un aperitivo, per un pranzo o per una cena, può diventare un vero viaggio di gusto e nel gusto, attraverso sapori e profumi che non solo vogliono trasmettere conoscenza e passione, ma che, allo stesso tempo, intendono guidare il consumatore in una continua e sorprendente ricerca, dove entusiasmo, professionalità e qualità sono standard imprescindibili. Il calendario degli incontri dei prossimi mesi è già pronto, con il primo appuntamento il 23 settembre con la regione dello Champagne raccontata da piccole aziende (Recoltant Manipulant). Per tutte le altre date è attivo il sito www.enoe.it.

Un locale accogliente che declina tre anime diverse dell'universo enogastromomico. Da enoteca di vaglia si trasforma in bistrot per pause pranzo o aperitivi di livello fino a diventare una bottega di selezionati prodotti di gastronomia. Tutto seguendo tre principi fondamentali: selezione, formazione e degustazione.

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Denise Battistin

Sono una giornalista pubblicista e da anni mi occupo di comunicazione (al mio attivo ho anche un attestato di Tecnico Pubblicitario e l'appartenenza a Ferpi Federazione Italiana Relazioni Esterne come socio professionista). Fra gli argomenti che fanno parte della mia esperienza spiccano quelli legati al lifestyle, in particolare l'enogastronomia e la gioielleria.

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