È morto Luciano Piona

È morto Luciano Piona,66 anni, uno dei vignaioli veronesi più conosciuti in Italia e nel mondo. Ha cessato di vivere all’ospedale Santa Chiara di Trento dov'era stato ricoverato tre giorni fa. Domenica scorsa era stato trovato da alcuni sciatori esanime sul Monte Spinale, a 1750 metri di quota sopra Madonna di Campiglio dove aveva l'abitazione, da altri scialpinisti che hanno dato l'allarme. Su posto è intervenuta l'eliambulanza. Piona era anche in stato di ipotermia. Il vignaiolo, un uomo sportivo (era anche maestro di sci) soccorso in un primo momento dall’equipe medica dell'eliambulanza, rianimato sul posto e trasferito in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento si è spento ieri. La causa della morte, probabilmente, un infarto.

Proprietario con il fratello Franco dell'azienda agricola Cavalchina, a Custoza, fondata dal padre Giulietto, dell'azienda Prendina, vicino a Monzambano in provincia di Mantova, e di una cantina in Valpolicella, è stato uno dei più grandi interpreti dell'anima enologica del territorio della colline moreniche a sud del Garda. È stato uno degli ambasciatori del Custoza Doc risollevandone il prestigio e la considerazione dopo un periodo di cattiva fama provocato da scelte sbagliate. Luciano Piona era presidente del Consorzio del Custoza Doc dal 2013 e del Consorzio del Garda Doc, di cui è stato tra i fondatori, dal 1996, e cioè dalla nascita del Consorzio per il quale aveva avviato un progetto di valorizzazione dei vini del territorio intorno al Benaco. In passato era stato presidente dell'Uvive, l'Unione dei consorzi dei vini veneti Doc dal 1998 al 2013. Lascia la moglie Stefania e due figli Francesco e Giulia.

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Questa la cronaca. Al di là della quale c'è il sentimento personale che mi legava a Luciano, amico e maestro, il secondo amico vignaiolo che ho perso in pochi giorni. Il 24 dicembre scorso, vigilia di Natale, era morto, per Covid, Gianni Piccoli proprietario dell'azienda Gardoni, anche lui profeta del soffio vitale del vino che nasce dal ghiacciaio che migliaia di anni fa scavò il bacino del Garda ammonticchiando, come onde moreniche, le colline a sud del lago.

Di Luciano ricordo il sorriso, leggero e pieno di significati, più di tante parole dette. Di Gianni le telefonate discrete che faceva a cadenze irregolari, quando aveva voglia di raccontare all'amico la sua quotidianità, le vicende della sua cantina, i successi dei suoi vini che rivelava con grande umiltà, timoroso di passare per un vanaglorioso quando, invece, meritava di essere innalzato su un piedistallo per le sue intuizioni, per la capacità di interpretare il genius loci enologico.

Uguale modestia era in Luciano. Personalmente non l'ho mai sentito esaltare un suo vino. Preferiva lasciare i giudizi agli altri. Lui parlava più volentieri dei progetti che avevano portato alla realizzazione di quei vini. Era un grande sportivo: la bicicletta e lo sci le sue passioni al di fuori della famiglia e del lavoro. È incredibile, quasi inconcepibile che un uomo così controllato, fisicamente fortissimo sia stato tradito dal cuore.

Ciao Gianni, ciao Luciano. E grazie per tutto quello che ci avete dato.

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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