Donnafugata e il Fai: mostra a Milano tra arte, musica e degustazioni di vino

Il FAI - Fondo Ambiente Italiano e Donnafugata presentano a Villa Necchi Campiglio, a Milano, dal 16 maggio al 22 luglio 2018, la mostra INSEGUENDO DONNAFUGATA. Le illustrazioni di Stefano Vitale, il vino e la Sicilia: un dialogo tra arte, musica, vino e letteratura, che prende forma in un percorso multisensoriale attraverso gli ambienti della Villa e che guida il pubblico, tra colori, profumi e sapori della terra e del mare della Sicilia, dalle pendici dell’Etna fino alle scogliere a picco di Pantelleria, tutto questo nel cuore di Milano.

In mostra i disegni e le illustrazioni originali dell’artista Stefano Vitale: piccoli tesori coloratissimi, dal forte potere espressivo ed evocativo, vere e proprie “visioni”, che hanno dato vita alle etichette Donnafugata e che raccontano il vino e la Sicilia attraverso un linguaggio fantastico e femminile straordinariamente identitario. Bozzetti e illustrazioni dell’artista, di cui sono in mostra anche i materiali di lavoro e una piccola retrospettiva, sono affiancati a fotografie, video e documenti, che raccontano le sue fonti d’ispirazione, i protagonisti e i paesaggi che hanno dato vita e corpo alle sue vivacissime storie a colori. Dalle illustrazioni nascono le etichette per alcune delle più famose bottiglie, anch’esse in mostra: qui, e ancor più all’assaggio del vino, ultima ma fondamentale tappa della mostra, si coglie la perfetta sintonia tra illustrazione e oggetto, tra contenitore e contenuto, tra artista e produttore, tanto che l’opera di Stefano Vitale per Donnafugata può dirsi uno dei più riusciti e fortunati casi di perfetta identificazione tra brand e prodotto.

Il progetto espositivo, curato da Lorenzo Damiani, ha la struttura di un racconto che, dal semplice segno e dal puro colore, ambisce a disvelare temi universali quali il coraggio, l’amicizia, l’innovazione, l’amore per la propria terra d’origine: il carattere e i valori, che sono alla base di questa esperienza artistica e artigianale. Attraverso differenti capitoli e tappe, la mostra svela aneddoti, protagonisti e piccole grandi storie di vita e di lavoro. Quella che va in scena è la storia di una famiglia che, con capacità e passione, ha saputo valorizzare la coltivazione della vite nel rispetto dell’ambiente e del territorio, nobilitando la produzione del vino. Come in un film corale, i protagonisti si alternano nelle foto di Guido Taroni e nelle video interviste di Virginia Taroni che integrano il percorso espositivo. Si parte da Gabriella e Giacomo Rallo, fondatori di Donnafugata e di questo nome, che deriva dal più siciliano dei romanzi, Il Gattopardo, e che evoca la fuga e il rifugio della regina Maria Carolina di Borbone nelle terre dove oggi sorgono i vigneti: un sogno, tradotto in un progetto d’impresa. Fin da subito si lega al progetto Stefano Vitale che, ispirato dall’amicizia con Giacomo e Gabriella, diventa interprete appassionato dell’iconico universo simbolico di questa donna-in-fuga, e dei suoi tanti volti. Arrivano poi José e Antonio - quinta generazione di questa famiglia -, con José che, attraverso la musica jazz, sperimenta modi nuovi per comunicare il vino, e Antonio, winemaker, custode di un fare sartoriale che, con la viticoltura eroica di Pantelleria, raggiunge vette di eccellenza riconosciute in tutto il mondo: sono loro che guidano i nuovi progetti di una vicenda in moto perpetuo e, per questo, sempre da inseguire.

A chiudere la mostra, un tributo al legame che unisce il FAI e Donnafugata: l’ultima illustrazione realizzata da Vitale raffigurante il Giardino Pantesco che nel 2008 Giacomo Rallo ha donato alla Fondazione, simbolo del comune impegno per l’educazione alla bellezza e all’armonia tra l’uomo e la natura.

La mostra rappresenta anche l’occasione per conoscere il vino attraverso un’esperienza fatta di musica – alcuni brani del Donnafugata Music&Wine, come una colonna sonora, accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra – e di vino, che si potrà degustare nel giardino di Villa Necchi Campiglio.

La mostra sarà, infine, accompagnata da un catalogo edito dal FAI, il racconto di un viaggio inseguendo questa donna-fugata ora “innamorata”, ora “innovatrice”, ora “in musica”, ora “isolana”, ora “in moto perpetuo”.

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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