Dolce Trieste
"Nonno" strudel e le sue nipoti: le golosità della città giuliana parlano lingue straniere
Una didattica che piacerebbe a molti, quella di imparare storia e geografia mangiando dolci: si può fare entrando in una pasticceria triestina, dove sfilano golosità di derivazione austroungarica, slava ed orientale.
I nomi dei dolci a Trieste sono quasi tutti di origine straniera e riflettono la sua biografia e i suoi confini. Raccontando i più caratterstici, si parte già prima del Mille, quando, secondo tradizione, grazie ai Bizantini si mette in tavola la pinza, una sorta di panettone a lunga lievitazione. La putizza - dallo sloveno potivi, avvolgere - è un biscione di pasta lievitata, arrotolato e ripieno ed ha similitudini con la gubàna e il presniz, ma le linee di parentela sono ancora oggetto di interrogativi pesanti: è nata prima la putizza (tipica dell'area triestina) o la gubàna (andiamo nell'adiacente goriziano)? Mette un po' d'accordo tutti invece designare il presniz come il figlio più ricco della putizza, fatto con pasta sfoglia e senza lievito. Risalendo l'albero gastronomico-genealogico, avo che accomuna pare essere lo strudel, che in tedesco significa "vortice". La sua pasta è sottilissima e secca, tal che rammenta alcuni dolci turchi e greci, la carta musica sarda, il retes ungherese (una millefoglie); dunque dall'Oriente è stato tradotto a Vienna? Può essere: anche qui il dibattito intellettuale è acceso.Chi lo fa passare dalla Spagna, sulla scorta dei rapporti tra la corte austriaca e quella di CarloV e le memorie culinarie arabe, chi dall'Ungheria che, alla fine del Seicento (tempo della prima citazione ricettaria dello strudel a Vienna) era di dominio musulmano.
In ogni caso, una pasticceria che intreccia abilmente culture, con gustosi risultati.
Alessandra Moro
Alessandra Moro
di radici friulane, è nata a Verona sotto il segno dei Pesci. Ha un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso.
Giornalista dell’ODG Veneto, lavora nel mondo della comunicazione stampa & tv; già collaboratrice per Corriere Veneto e per L'Arena - nelle pagine dedicate a cultura e spettacolo e al gusto - e per riviste di settore, ricopre da anni anche incarichi di ufficio stampa, ora insieme a Emma Sofia che, nata nel 2010, è diventata la più vicina, imprescindibile assistente.
Appassionata lettrice ed appassionata cuoca, adora i formaggi (abbinati ai vini).
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